Violento terremoto di magnitudo 8.7 in Kamchatka scatena allarme tsunami nel Pacifico

Le prime onde dello tsunami si sono abbattute sulla città costiera di Severo-Kurilsk, nell’estremo oriente russo, allagando il porto e le aree circostanti

Generico 28 Jul 2025

Un devastante terremoto di magnitudo 8,7 ha colpito la penisola russa della Kamchatka nella mattinata del 30 luglio 2025, innescando un’allerta tsunami che si estende su tutto il Pacifico, dal Giappone fino alle coste americane. L’epicentro è stato localizzato a circa 125-136 chilometri a sud-est di Petropavlovsk-Kamchatsky, a una profondità compresa tra i 18 e i 19 chilometri, secondo le rilevazioni dell’U.S. Geological Survey. L’evento è stato definito uno dei più forti registrati nella regione negli ultimi decenni.

Le prime onde dello tsunami si sono abbattute sulla città costiera di Severo-Kurilsk, nell’estremo oriente russo, allagando il porto e le aree circostanti. La popolazione, seguendo le indicazioni delle autorità, si è rifugiata sulle alture e non risultano al momento vittime, sebbene siano stati segnalati numerosi feriti e danni ad alcune infrastrutture, tra cui una scuola materna. Il governatore della Kamchatka, Vladimir Solodov, ha invitato i cittadini a mantenersi lontani dalla costa e a seguire gli annunci diffusi tramite altoparlanti.

L’allerta tsunami è stata immediatamente diramata in più Paesi che si affacciano sul Pacifico. In Giappone, la Japan Meteorological Agency ha ordinato evacuazioni lungo tutta la costa orientale, stimando onde alte fino a tre metri in aree come Hokkaido e le isole Ogasawara. L’avviso ha interessato circa novecentomila persone, mentre scosse di minore entità sono state registrate nella parte settentrionale del Paese. Anche le autorità statunitensi hanno attivato un sistema di “tsunami watch” per le Hawaii, l’Alaska e la costa pacifica, con segnalazioni di precauzione per California, Oregon e Washington. Segnalazioni di rischio e misure di prevenzione sono arrivate anche da Canada, Cina, Taiwan, Filippine, Indonesia, Nuova Zelanda, Messico, Perù ed Ecuador. Il ministero delle Risorse naturali cinese ha emesso un’allerta di livello giallo per le proprie aree costiere orientali.

Un aspetto di particolare attenzione riguarda l’impianto nucleare di Fukushima Daiichi, in Giappone, già teatro del disastro del 2011. La compagnia Tokyo Electric Power (Tepco) ha evacuato gli operai impegnati nello smantellamento della centrale come misura precauzionale, pur non rilevando al momento alcuna anomalia.

Secondo gli esperti, la regione del Trench Kuril-Kamchatka è storicamente una delle più sismicamente attive al mondo. Tra gli eventi più drammatici del passato si ricordano il terremoto del 1952, di magnitudo 9,0, che generò onde di 18 metri e provocò oltre duemila vittime a Severo-Kurilsk, e quello del 1841, stimato tra 9,0 e 9,3, che causò uno tsunami alto fino a quindici metri. L’evento odierno, pur meno devastante di quelli storici, rappresenta comunque uno dei più potenti degli ultimi settant’anni.

Le autorità continuano a monitorare l’evoluzione del fenomeno e a trasmettere aggiornamenti in tempo reale attraverso i canali ufficiali. La raccomandazione per tutte le popolazioni costiere coinvolte resta quella di attenersi scrupolosamente alle indicazioni delle protezioni civili locali e di seguire le informazioni diffuse dai sistemi di allerta, come il portale statunitense tsunami.gov.

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Pubblicato il 30 Luglio 2025
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