Lupi nei pascoli, l’allarme di Confagricoltura Varese: «Situazione insostenibile per gli allevatori»
Il presidente di Confagricoltura Varese lancia l’allarme dopo nuovi attacchi a greggi tra Dumenza, Val Vigezzo e Canton Ticino, con danni economici e ambientali crescenti
Il presidente di Confagricoltura Varese, Giacomo Brusa, lancia un grido d’allarme dopo una nuova ondata di attacchi dei lupi registrati nelle scorse settimane in diverse zone dell’arco alpino, compreso il Varesotto.
Gli episodi più recenti si sono verificati a Ferragosto alla Fattoria Roccolo di Dumenza, sull’alpe del Monte Tamaro in Canton Ticino e in Val Vigezzo. Ma è un fenomeno che si ripete ormai da anni, con conseguenze pesanti per gli allevatori.
Brusa: «Lo Stato intervenga prima che sia troppo tardi»
«Le continue incursioni di uno o più lupi nei pascoli – dichiara Giacomo Brusa, presidente di Confagricoltura Varese – creano situazioni insostenibili per gli allevatori che registrano perdite importanti, sia economiche che di capitale». Oltre alla perdita diretta degli animali, il danno si riflette anche sulla produzione di latte e sulla selezione genetica degli allevamenti, frutto di anni di lavoro.
Nelle zone del Luinese, ad esempio, la minore produzione di latte ha ricadute sulla produzione della formaggella del Luinese, unico prodotto DOP in Italia ottenuto da latte di capra crudo. Il disciplinare prevede l’alimentazione naturale degli animali al pascolo, un’attività oggi resa difficile dalla presenza sempre più costante del lupo.
Attività a rischio e paesaggio in pericolo
Alcuni allevatori hanno già rinunciato, altri stanno valutando di chiudere. In diversi alpeggi si è scelto di non “caricare” le greggi per motivi di sicurezza, con conseguenze ambientali oltre che economiche: il mancato pascolamento compromette l’equilibrio del territorio e il mantenimento del paesaggio alpino.
«Tutti i rimedi suggeriti finora si sono dimostrati inefficaci – sottolinea Brusa –. I cani da guardiania sono una soluzione solo parziale, e possono creare problemi con l’escursionismo. Le recinzioni sono spesso impraticabili per conformazione del territorio e per i costi. Occorrono misure concrete».
Brusa: «Serve una selezione controllata e un intervento politico»
Confagricoltura richiama Stato e Regione a dare seguito alla recente decisione del Parlamento europeo che ha modificato lo status del lupo da “strettamente protetto” a “protetto”, aprendo la possibilità a interventi più incisivi.
«Occorrono provvedimenti urgenti – conclude Brusa – che prevedano anche una selezione controllata, per garantire sicurezza agli allevatori e salvaguardare il presidio del territorio. È necessario evitare che con i lupi si ripeta quanto già successo con i cinghiali».
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