Il progetto Remida porta a Varese un nuovo modo di educare
In una nuova puntata di "Soci All Time”, realizzata con CSV Insubria, Marco Quilici di Altrementi APS racconta l’esperienza del centro Remida, dove i materiali di scarto che diventano strumenti di gioco, apprendimento e socialità per scuole e famiglie

Un tacco di scarpa, un rocchetto, un frammento di gomma: oggetti apparentemente inutili che, nelle mani giuste, si trasformano in strumenti per creare, raccontare e imparare. È questa la filosofia di Remida, il progetto portato a Varese da Altrementi APS e raccontato da Marco Quilici durante la trasmissione Soci All Time, la trasmissione pomeridiana Radio Materia ideato con CSV Insubria per dare voce alle associazioni del territorio.
«Non sono veri scarti, ma materiali preziosi – spiega Quilici –. Li recuperiamo dalle aziende e li mettiamo a disposizione di bambini, ragazzi, adulti e anziani. Creare, per noi, significa prendere ciò che abbiamo a disposizione e dargli una finalità originale, senza giudizi».
Il progetto nasce nel 2010, dopo una visita di Quilici al centro Remida di Reggio Emilia: «Ho capito che poteva funzionare anche qui. Così abbiamo fondato Altrementi con un gruppo di amici – artisti, pedagogisti, architetti – e grazie a un bando europeo siamo partiti. Dal 2012 siamo al Chiostro di Voltorre, la nostra casa», ha raccontato Quilici ai microfoni di Radio Materia.
Oggi Remida collabora con oltre 80 scuole all’anno, dalle materne alle superiori, ma anche con aziende e associazioni. I materiali diventano strumenti per laboratori di team building, percorsi educativi e attività inclusive, come quelle rivolte alle persone con Alzheimer. «Ogni oggetto può diventare soggetto di relazione – sottolinea Quilici –. Anche un semplice filamento di plastica può stimolare creatività, linguaggio e collaborazione».
Tra i ricordi più emozionanti, quello di una bambina che grazie a un “portapillole” costruito nei laboratori ha trovato un modo sereno per affrontare la sua terapia. «In quel momento ho capito che stavamo seminando cultura, ma anche regalando strumenti concreti di benessere», ha aggiunto Marco Quilici.
Parlando di sogni e speranze per il futuro, Quilici ha concluso l’intervista raccontando il sogno dell’associazione di poter trovare aziende pronte a diventare partner stabili e condividere il valore di ciò che l’associazione sta facendo. «Abbiamo già recuperato 34 tonnellate di materiali, ma la sfida vera è che questo patrimonio non finisca dimenticato: deve tornare a vivere, cento volte, nelle mani di chi crea».
Per seguire e supportare le iniziative dell’associazione è possibile consultare il sito web o i canali social Instagram e Facebook.
TAG ARTICOLO
La community di VareseNews
Loro ne fanno già parte
Ultimi commenti
Giuseppe Giudici su Polo logistico di Olgiate Olona, il sindaco Montano rassicura: "Non creerà problemi ambientali"
tremaghi su Varese rende omaggio al fotografo Giorgio Casali
Felice su Come sarà lo sciopero dei trasporti di lunedì 22 settembre
ccerfo su Decidere bene nell’era del rumore. Da New York a Varese: che cosa impariamo dalla vita (compressa) dei leader
lucausa744 su Duemila sacchi di rifiuti abbandonati in un anno, il sindaco di Brenta Ballardin: “Con la nuova legge stop all’impunità”
Nabanita Das su Una medaglia di bronzo alle Olimpiadi di Fisica per il Liceo Scientifico
Accedi o registrati per commentare questo articolo.
L'email è richiesta ma non verrà mostrata ai visitatori. Il contenuto di questo commento esprime il pensiero dell'autore e non rappresenta la linea editoriale di VareseNews.it, che rimane autonoma e indipendente. I messaggi inclusi nei commenti non sono testi giornalistici, ma post inviati dai singoli lettori che possono essere automaticamente pubblicati senza filtro preventivo. I commenti che includano uno o più link a siti esterni verranno rimossi in automatico dal sistema.