La famiglia Crespi da 70 anni nel mondo dell’auto: “Il nostro filo conduttore? La passione”

Incontro con Stefano Crespi, figlio del fondatore della storica concessionaria varesina che ha attraversato sette decenni di storia, dal boom economico alla pandemia, fino ad arrivare a una nuova crescita e a continuare ora con l’ampliamento in corso

Famiglia Crespi

Settant’anni nel mondo dell’auto. Sette decenni passati da quando la famiglia Crespi ha iniziato a scrivere la propria storia nel mondo dell’automobile varesina. Tutto è iniziato nel 1955, in un’Italia che usciva dalla guerra e guardava con fiducia al futuro. In quell’anno Paolo Crespi, fondatore dell’omonima concessionaria, muoveva i primi passi in un settore destinato a cambiare il volto del Paese. Conosciuto dai più come “Paolino”, ha iniziato la sua storia lavorativa presso la succursale FIAT di Viale Belforte a Varese nel 1955, lo storico ed importante distaccamento della Fiat di Torino.  Con la presentazione della Fiat 600, la vettura che ha motorizzato l’Italia, è diventato nel giro di pochissimi anni il miglior venditore d’Italia per ben 10 anni.

Erano anni di entusiasmo, in cui le vendite nascevano dall’incontro diretto, dalla fiducia e dai rapporti personali, spiega oggi Stefano Crespi, raccontando come le prime vendite suo padre Paolo le facesse girando con la Vespa e il depliant della 600 ai grandi industriali dell’epoca, che iniziavano a dotare le aziende di una piccola flotta di auto, e con i quali ha mantenuto amicizie per tutta la vita. Alle aziende si aggiungevano amici e clienti serviti per anni e dei quali ora ha il piacere di avere i figli e a volte anche i nipoti come clienti.

Da quella stagione pionieristica è iniziato un cammino che ha portato l’azienda a crescere insieme alla città. «In questi 70 anni abbiamo venduto oltre 100.000 auto con una notevole crescita ovviamente rispetto a quando le vendeva da solo mio padre dal 1955 al 1980, l’anno in cui fu aperta la prima concessionaria Fiat. Nonostante io abbia sempre lavorato in concessionaria, anche durante gli studi, il momento del concreto passaggio generazionale che mi riguarda, è stato l’importante svolta del 2001 con il passaggio alla marca Volkswagen e Skoda, con l’impegno a costruire la sede di fine v.le Borri a Lozza, una delle prime in Italia con lo standard design esclusivo Volkswagen e inaugurata nel 2005. Da sempre il nostro obbiettivo è quello di vendere (e tanto possibilmente), ma esiste un’etica nel vendere, cercando di indirizzare il cliente rispetto alle necessità individuali, tanto al privato quanto alle aziende». 

Una filosofia che ha portato grandi soddisfazioni: «Mi rende orgoglioso, il fatto che siamo riusciti a replicare per lunghi e diversi periodi storici il riconoscimento dei migliori d’Italia, iniziato appunto con mio padre negli anni 60, poi negli anni della concessionaria Fiat e ora con gli ultimi 9 Volkswagen Award». Oggi la sfida è continuare a custodire il legame con le origini, senza smettere di guardare avanti, prosegue Stefano: «Sicuramente l’auspicio è di essere un buon tramite tra mio padre e mia figlia Valentina, affinché l’azienda possa festeggiare anche i 100 anni, continuando ad avere un’identità sul territorio e ad occupare persone». Accanto alla crescita, ci sono le persone che hanno condiviso una vita di lavoro. «Negli ultimi anni più persone care sono andate in pensione, alcune dopo aver trascorso con me oltre 35 anni, questo mi fa pensare che la loro vita e quanto hanno fatto per le loro famiglie si sia basato sul lavoro alla Crespi riponendo anche fiducia nella azienda, magari per impegnarsi anche per l’acquisto della casa».

Un impegno che non è solo verso i clienti, ma anche verso chi lavora in concessionaria. «La crescita dell’azienda e la sua evoluzione sono necessari per sostenere investimenti e garantire a tutti i collaboratori quanto più possibile la loro occupazione anche nei momenti più critici e questo finora siamo riusciti a farlo. Anche questo era uno dei punti cardini di mio padre, che mi diceva di chiedere ai dipendenti se fossero contenti, cosa che faccio molto spesso».

Crespi Concessionaria

Il pensiero di Stefano si rivolge anche ai giovani, a cui trasmettere la passione per un settore in continua trasformazione. «Altro tema caro, attrarre giovani al mondo dell’automotive, che è completamento cambiato sia nella modalità di vendita che di gestione del business nel suo complesso, tanto che si stanno generando figure nuove oltre al classico venditore e meccanico».

La storia della concessionaria Crespi attraversa sette decenni, dalle stagioni del boom economico fino alle grandi difficoltà che hanno segnato il mercato. «Gli anni del boom economico hanno portato il mercato dell’auto a numeri importanti – conclude Stefano Crespi con emozione. Ma un filo conduttore rimane invariato: la passione, la passione di esserci sempre».

di
Pubblicato il 25 Settembre 2025
Leggi i commenti

Commenti

L'email è richiesta ma non verrà mostrata ai visitatori. Il contenuto di questo commento esprime il pensiero dell'autore e non rappresenta la linea editoriale di VareseNews.it, che rimane autonoma e indipendente. I messaggi inclusi nei commenti non sono testi giornalistici, ma post inviati dai singoli lettori che possono essere automaticamente pubblicati senza filtro preventivo. I commenti che includano uno o più link a siti esterni verranno rimossi in automatico dal sistema.

Vuoi leggere VareseNews senza pubblicità?
Diventa un nostro sostenitore!



Sostienici!


Oppure disabilita l'Adblock per continuare a leggere le nostre notizie.