Pogacar vince di forza e d’astuzia. “Son contento di esser tornato qui”

Dopo lo stop alla corsa nel 2024, il campione del mondo ha onorato in pieno la corsa. Terzo Philipsen, promessa danese. La soddisfazione degli organizzatori: "Una giornata grandiosa"

pogacar tre valli varesine

L’aveva promesso, dopo lo stop alla corsa nel 2024: «tornerò alla Tre Valli».
E se il soggetto è Tadej Pogacar, con la sua attitudine cannibale, quel «tornerò» andava senza dubbio inteso come un tornerò per vincere. E così è stato.

«Lo scorso anno era impossibile correre» ha detto lo sloveno, che nel 2024 si era in qualche modo assunto il compito di farsi carico della scelta del gruppo di non correre. «Son contento di essere tornato, è una gara che mi piace, ottima per far girare le gambe e preparare il Lombardia».

Poco spazio all’analisi della corsa. Anche se sul percorso tra Varese, il Lago e le colline circostanti, lo sloveno ha usato la forza, ma anche l’astuzia, con quell’allungo fatto in discesa, progressione che si trasforma in cento metri di distacco, consolidato poi poco dopo sull’inedita salita della “cinque piante”, che ha affrontato con straordinaria agilità (straordinaria non per modo di dire: nessuno, nel gruppo, saliva con la stessa apparente facilità).

Vincitore della Paris-Roubaix Espoirs ad aprile, decimo pochi giorni fa al Giro dell’Emilia, Albert Philipsen, il danese di 19 anni, non può nascondere la sua soddisfazione: «Non mi aspettavo questo finale: sono molto felice di aver partecipato a una gara con così tanti nomi di alto livello e di condividere un podio con Pogacar e Alaphilippe».

Splende il sole anche sul volto di Renzo Oldani, il patron della Binda che ha lavorato per un anno per un grande ritorno della corsa, dopo la delusione del 2024. «Voglio ringraziare davvero Tadej, perché ha dimostrato che nello sport la parola data ha un valore» ha detto al fianco del campione del mondo, che sotto il diluvio del 2024 aveva promesso che sarebbe ritornato.

Quest’anno la Tre Valli ha vinto la sfida con una collocazione di data ostica, nove giorni dal mondiale e due dall’europeo. Anche se come sempre ha il vantaggio di arrivare alla vigilia del Lombardia. Di certo era la corsa più importante in calendario in questi giorni, anche per merito della formula del Trittico: «Non dobbiamo avere corse in sovrapposizione: non è una pretesa di Renzo Oldani, ma la storia di un territorio».

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«Non era semplice ripartire dopo quel che era successo lo scorso anno» ha concordato il sindaco di Varese Davide Galimberti. Che ha parlato di «una grandiosa giornata»: «merito di tutti quelli che ci hanno creduto, dopo lo sconforto dello scorso anno che era stato di tutti. Merito di un territorio che ci crede e che voleva un’edizione memorabile: i campioni lo hanno percepito».

Roberto Morandi
roberto.morandi@varesenews.it

Fare giornalismo vuol dire raccontare i fatti, avere il coraggio di interpretarli, a volte anche cercare nel passato le radici di ciò che viviamo. È quello che provo a fare a VareseNews.

Pubblicato il 07 Ottobre 2025
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