Cassa integrazione in crescita in Lombardia: +6,8% nei primi nove mesi del 2025
La spinta arriva dalla CIG straordinaria (+26,2%), segnale di crisi strutturali nell’industria.Uil Lombardia: “Serve una regia proattiva sui territori per evitare ricadute occupazionali"
Nei primi nove mesi del 2025 le ore di cassa integrazione in Lombardia salgono a 72.265.438, con un aumento del 6,8% rispetto allo stesso periodo del 2024. È la CIG straordinaria a trainare la crescita, con un incremento del 26,2%, segnalando riorganizzazioni e crisi non più transitorie, soprattutto nel settore industriale.
Milano resta stabile nel totale, circa 11,7 milioni di ore, ma mostra un quadro meno favorevole: aumentano le ore di CIG straordinaria, mentre cala leggermente la CIG ordinaria. In media, 47.232 lavoratori lombardi sono stati coinvolti in CIG nel periodo considerato, ai quali si aggiungono 1.154 coperti dai Fondi di solidarietà: oltre 48.300 persone complessivamente.
All’interno della CIG, la componente straordinaria riguarda 13.586 lavoratori, la fascia più esposta al rischio di espulsione dal mercato del lavoro. «Il segnale è chiaro – sottolinea Salvatore Monteduro, segretario confederale Uil Lombardia – cresce la CIG straordinaria nell’industria e aumentano le preoccupazioni per la tenuta dell’occupazione. Non si tratta solo di oscillazioni congiunturali, ma di crisi strutturali che coinvolgono migliaia di lavoratrici e lavoratori. A Milano il totale non cresce, ma il mix peggiora: più CIGS e meno CIGO. È un campanello d’allarme che non va ignorato».
Monteduro richiama l’urgenza di «intercettare per tempo i casi a rischio, prenderli in carico sui territori e accompagnarli con ricollocazione, riqualificazione e sostegno al reddito». Il sindacato evidenzia anche un’incognita ulteriore: gli effetti della guerra sui dazi e sulle catene di fornitura non sono ancora visibili nei dati attuali. Secondo la Uil Lombardia, la priorità resta «attivare e rafforzare i partenariati territoriali promossi a livello regionale dalle parti sociali», strumenti fondamentali per «gestire le crisi, proteggere l’occupazione e sostenere le filiere ad alta innovazione». Monteduro conclude: «La Cig è essenziale, ma non può diventare strutturale. Serve una regia proattiva che unisca monitoraggio, transizioni e tenuta dei redditi».
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