Il sindaco di Brenta denuncia: “Costretti a pagare allo Stato per assistere chi ha bisogno. È la filosofia dell’assurdo”
Il racconto di Gianpietro Ballardin, primo cittadino: il Comune costretto a pagare 2000 euro per il rinnovo della tessera sanitaria di uno straniero disabile
Un duro sfogo, quello del sindaco di Brenta Gianpietro Ballardin, che ha deciso di rendere pubblica una vicenda definita «assurda» e indicativa delle difficoltà in cui versano oggi i Comuni italiani di fronte ai crescenti costi sociali.
Il caso riguarda uno straniero regolare, vittima di un grave incidente che lo ha reso invalido e costretto a vivere su una carrozzella. L’uomo, impossibilitato a lavorare e privo di reddito sufficiente per sostenere le spese di ricovero in una struttura specialistica, riceve dal Comune un contributo economico per integrare i costi della retta.
Eppure, nonostante la condizione di fragilità e il regolare permesso di soggiorno, il Servizio Sanitario Nazionale gli ha richiesto 2.000 euro per il rinnovo della tessera sanitaria.
Una cifra imposta da una norma che, spiega Ballardin, «stabilisce che il costo dell’iscrizione al SSN per stranieri con permesso di soggiorno per residenza elettiva ammonta a un minimo di 2.000 euro all’anno, mentre resta gratuita solo per chi ha un permesso di lavoro subordinato o autonomo».
«È una situazione paradossale — denuncia il sindaco —. Questa persona ha bisogno di cure e assistenza, non può lavorare, eppure il Comune si trova a dover coprire anche questo costo, pagando allo Stato per garantire un diritto fondamentale».
Ballardin estende la riflessione oltre il singolo episodio, evidenziando una crisi strutturale del sistema dei servizi sociali:
«Ogni anno queste situazioni mettono in seria difficoltà i bilanci comunali. Tra rette di ricovero, collocamenti in strutture protette per minori, sostegni scolastici e contributi abitativi, i Comuni sono sempre più schiacciati da oneri che lo Stato scarica sul territorio».
Il sindaco di Brenta chiama in causa direttamente i Parlamentari lombardi e varesini, invitandoli ad affrontare la questione in modo bipartisan:
«È un tema che non trova spazio nel dibattito politico, se non nelle passerelle di propaganda. Ma per noi amministratori è una realtà quotidiana e pesante».
Infine, Ballardin ammette l’amarezza per una vicenda che ritiene simbolica:
«Sentiti i legali, non abbiamo altra scelta che pagare. Ancora una volta lo Stato si contraddice, e a rimetterci sono i cittadini più deboli e i Comuni che li assistono. È la filosofia dell’assurdo»
TAG ARTICOLO
La community di VareseNews
Loro ne fanno già parte
Ultimi commenti
barbara zanchin su Fotografa l'aereo e litiga con il personale a Malpensa: passeggero lasciato a terra
axelzzz85 su Auto contro una recinzione nella notte a Cassano Magnago: cinque giovani feriti, due in codice rosso
elenera su Auto contro una recinzione nella notte a Cassano Magnago: cinque giovani feriti, due in codice rosso
Felice su Auto contro una recinzione nella notte a Cassano Magnago: cinque giovani feriti, due in codice rosso
Tiberio67 su L'hockey in Kenya e la roulette delle carte di credito. Tornano le storie di "Alla Balaustra" in podcast
massimiliano_buzzi su Un fiume di contanti da Malpensa, soldi anche nelle patatine, sequestri e multe










Accedi o registrati per commentare questo articolo.
L'email è richiesta ma non verrà mostrata ai visitatori. Il contenuto di questo commento esprime il pensiero dell'autore e non rappresenta la linea editoriale di VareseNews.it, che rimane autonoma e indipendente. I messaggi inclusi nei commenti non sono testi giornalistici, ma post inviati dai singoli lettori che possono essere automaticamente pubblicati senza filtro preventivo. I commenti che includano uno o più link a siti esterni verranno rimossi in automatico dal sistema.