Venti lavoratori in nero in provincia di Varese trovati dalla Finanza: sanzioni e denunce
Sono 14 gli esercizi finiti sotto la lente delle Fiamme gialle che hanno appurato anche la non conformità delle retribuzioni rispetto a quanto prevede la legge. Rischio sanzioni fino ad oltre 240mila euro
Servizi alla persona, bed and breakfast, bar e ristorazione, commercio ambulante e autolavaggi: prosegue senza sosta l’attività della Guardia di Finanza di Varese contro l’economia sommersa e, in particolare, contro il lavoro nero e irregolare.
Le ultime verifiche, condotte dai militari dei Gruppi di Varese e Busto Arsizio e dalle Compagnie di Gallarate e Saronno, hanno interessato diversi settori economici. Gli interventi si sono concentrati principalmente nei territori di Varese, Busto Arsizio, Saronno, Gallarate e Cassano Magnago, aree ad alta densità produttiva.
Nel corso di quattordici controlli, i Finanzieri hanno identificato venti lavoratori in nero e due irregolari. Tra questi, è emerso anche un cittadino privo di regolare permesso di soggiorno: per lui la Prefettura di Varese ha disposto un decreto di espulsione, seguito dall’ordine di allontanamento da parte della Questura.
Il rappresentante legale dell’impresa dove l’uomo era impiegato è stato segnalato alla Procura per violazioni al Testo Unico sull’Immigrazione.
In tredici casi, a seguito dell’accertamento che oltre il 10% dei lavoratori presenti non risultava regolarmente assunto, la Guardia di Finanza ha richiesto all’Ispettorato Territoriale del Lavoro di Varese la sospensione dell’attività lavorativa. Tutti i provvedimenti sono stati poi revocati dopo che i datori di lavoro hanno proceduto alla regolarizzazione del personale e al pagamento delle sanzioni previste.
Le verifiche hanno inoltre permesso di accertare, in due aziende, l’erogazione delle retribuzioni con modalità non tracciabili, in violazione della normativa introdotta dalla legge di bilancio 2018, che impone l’uso di strumenti di pagamento tracciabili.
Per queste violazioni sono state comminate sanzioni amministrative significative: l’importo complessivo varia da 41.000 euro fino a un massimo di 244.000 euro, a seconda dei casi.
«L’attività delle Fiamme Gialle si propone di raggiungere due obiettivi fondamentali: contrastare la diffusione dell’illegalità e dell’abusivismo nel sistema economico, a tutela delle imprese e dei professionisti che operano nel rispetto della normativa vigente, nonché proteggere i lavoratori, quali parti più vulnerabili nei rapporti di lavoro», spiegano dal comando provinciale di Varese: «Questi ultimi, infatti, accettando di prestare la propria attività in modo irregolare o “in nero”, rinunciano alle necessarie coperture previdenziali e assicurative, con conseguenze estremamente gravi sia sulle legittime aspettative relative al conseguimento dei requisiti pensionistici sia sulle garanzie in materia di infortuni sul lavoro.
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