Gallarate, le opposizioni attaccano la giunta: “Tagli al sociale e famiglie lasciate sole”

Nel bilancio un taglio di 30mila euro alla spesa sociale. "E l'assessore Allai ammette che i fondi non sono stati usati. Eppure il bisogno esiste e non vengono date risposte"

Generico 22 Dec 2025

Le opposizioni di Gallarate si scagliano contro la giunta Cassani accusandola di tagli alla spesa sociale, scarsa attenzione alle famiglie e politiche abitative inesistenti. In una conferenza stampa congiunta, i consiglieri dei gruppi “Città è Vita” e Pd hanno criticato duramente la manovra di bilancio, approvata venerdì in consiglio comunale, puntando il dito contro le scelte dell’amministrazione in materia di welfare.

Al centro della polemica, l’emendamento da 100mila euro destinato alla Fondazione Scuole Materne, di cui 30mila euro prelevati dal capitolo 412, dedicato ad aiuti alle famiglie e all’assistenza sociale.

«È un grande contenitore di diversi contributi – ha spiegato il consigliere Giovanni Pignataro (Pd) – e l’assessore ha dichiarato che non sono stati spesi quei fondi perché non ci sarebbe domanda da parte di persone in difficoltà. È la conferma di quanto dicevamo: a fronte di una domanda di aiuto, non si spendono neppure i fondi a disposizione. Eppure sappiamo tutti che la domanda è alta, ma la risposta che viene data è sempre la stessa: “dané ghe n’è minga”».

Secondo le opposizioni, il problema è proprio la volontà politica di non investire in servizi, a fronte di un tasso di invecchiamento tra i più alti della zona (frutto anche della scarsa attrattività della città per giovani coppie, legata ai costi alti per la casa) e un tessuto sociale che ha sempre più bisogno.
«La casa a Gallarate costa molto di più che a Busto che nei Comuni circostanti. A Gallarate centro si oscilla, secondo i dati di Camera di Commercio, sui 2450-2500 mq, a Busto 2200, nei Comuni del circondario  si è sotto i 2000» dice Davide Ferrari (Pd). E questo perché non c’è alcuna iniziativa per le famiglie che vogliono venire a Gallarate a crescere i propri figli, non c’è programmazione per un’edilizia accessibile».

Aggiunge Pignataro: «E questo anche perché, con il Documento di Piano del Pgt scaduto non si possono inserire quegli interventi, come l’edilizia convenzionata, che consentirebbero di riequilibrare il mercato e favorire fasce come i le giovani famiglie».

Il bisogno sociale c’è, “ma ci dicono che le domande sono state tutte accolte”

«Questa manovra – ha proseguito Margherita Silvestrini (Pd) – non fa che far pesare il welfare sulla famiglia. È già successo con i disabili e con gli anziani. E oggi in aggiunta ci sentiamo dire che c’è un capitolo che ha un residuo, e che ci sia consapevolezza di questo».

E così si torna al punto focale, ai fondi non spesi. Cecondo le opposizioni però c’è un bisogno reale. E Silvestrini fa due esempi: «Per esempio abbiamo un ragazzo disabile in attesa da due anni di un progetto, mai finanziato. Abbiamo a Madonna in Campagna una donna sfrattata, con quattro figli, che  si è sentita rispondere che non ci sono soldi e ha un tetto solo grazie al privato sociale, alle Caritas. Sul caso del ragazzo disabile siamo certi che una richiesta c’è stata ed è rimasta inevasa».

Silvestrini ha anche criticato il dato ufficiale secondo cui solo 13 famiglie a Gallarate sarebbero in difficoltà con il pagamento delle bollette: «Com’è possibile? Sappiamo dalle Caritas che i numeri sono molto più alti».

“Una progressività al contrario”

Silvestrini ha denunciato anche aumenti in tutti i servizi: «Non è la prima volta che succede di vedere aumenti. Ma per la prima volta, sui buoni pasto, assistiamo a una progressività al contrario, con un aumento che pesa di più sui meno abbienti». Ferrari ha definito la manovra «uno shock non da poco per molte famiglie».

A Gallarate arrivano gli aumenti sulle mense e servizi scolastici. “È così che si aiutano le famiglie?”

Tornando poi alla manovra di bilancio, ha ricordato che i tagli al sociale servono in parte a coprire il capitolo del contributo alla Fondazione Scuole Materne (ente autonomo ma finanziato dal Comune, che gestisce parte delle scuole dell’infanzia), ma che anche l’entità di questo contributo è insufficiente: «Non dimentichiamo che i 100mila euro alla Fondazione servono solo per coprire arretrati sul contratto del personale, ma sono insufficienti: in futuro sono già previsti aumenti sulle tariffe».

Carità e progettualità sociale

Rispetto al ruolo che l’assessora Allai, nella sua ricostruzione, ha assegnato al privato sociale e allele Caritas, ha risposto il consigliere Cesare Coppe (città è Vita): «È un insulto a chi opera nel sociale e nella carità dire che non intervengono con progettualità. Strutture come Casa Eurosia, Casa di Maria, il condominio solidale, il Ristoro del Buon Samaritano sono proprio il frutto di una progettualità sociale».

“Un’amministrazione completamente scollata dalla realtà”

Coppe ha tirato le somme: «C’è tanto bisogno in questa città, e intanto c’è un’amministrazione comunale che dice, ammette che non si spendono tutte le risorse. Siamo di fronte a un’amministrazione completamente scollata dalla realtà».

E infine ha tracciato una linea temporale: «In nove anni abbiamo assistito all’esclusione dalla città delle famiglie in difficoltà, poi di quelle con disabili, poi di quelle con anziani non autosufficienti, poi delle famiglie giovani. L’esclusione di fasce ampie della popolazione. E assisteremo anche all’esclusione delle persone che hanno bisogno della sanità pubblica, con il nuovo ospedale unico. E allora la domanda, di fronte all’abbandono di così tanti cittadini, la domanda è: questa città, per chi è?».

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Roberto Morandi
roberto.morandi@varesenews.it

Fare giornalismo vuol dire raccontare i fatti, avere il coraggio di interpretarli, a volte anche cercare nel passato le radici di ciò che viviamo. È quello che provo a fare a VareseNews.

Pubblicato il 22 Dicembre 2025
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