“Finanziamenti facili” all’azienda di giochi d’azzardo, Ponzellini indagato
La magistratura punta il faro sui rapporti tra l’ex presidente della banca Popolare di Milano e il gruppo Atlantis Bplus. Il deputato Laboccetta non dà il pc ai finanzieri
La magistratura punta il faro sui rapporti tra l’ex presidente della banca Popolare di Milano Massimo Ponzellini e il gruppo Atlantis Bplus, gigante del gioco d’azzardo legale in Italia ma con sede alle Antille Olandesi, la cui reale proprietà rimane allo stato un mistero.
Ieri una serie di perquisizioni, anche a carico di Massimo Ponzellini, l’ex presidente della Bpm e attuale presidente di Impregilo, neo residente del paesino di Cazzago Brabbia, sono state eseguite dalla guardia di finanza di Milano nell’ambito di un’inchiesta in cui si ipotizzano i reati di associazione per delinquere e ostacolo all’attività di vigilanza di Bankitalia. Indagati, oltre a Ponzellini, il suo collaboratore Antonio Cannalire e una terza persona di cui ancora non si conosce il nome. Al centro dei controlli il prestito da 148 milioni di euro concesso dalla banca da Bpm alla società.
Su delega dei sostituti procuratori di Milano Roberto Pellicano e Mauro Clerici i finanzieri hanno eseguito le perquisizioni negli uffici di Bpm e Atlantis/Bplus a Roma e Milano, e a Bologna in quelli di uno studio di commercialisti che gestisce società amministrate dalla figlia di Massimo Ponzellini. Secondo la Procura, in seno alla banca si sarebbe formata «un’associazione affaristico criminale» composta dallo stesso Ponzellini e dal suo assistente Antonio Cannalire. Accuse smentite dagli interessati che si dichiarono «tranquilli».
La perquisizione negli uffici di rappresentanza di Atlantis/BPlus a Roma, a Piazza di Spagna, ha avuto anche un “elemento sorpresa”. Quando i finanziari hanno iniziato la perquisizione si è presentato l’onorevole Amedeo Laboccetta del Pdl, ex procuratore dei Atlantis. Dopo essersi qualificato come parlamentare, Laboccetta ha rivendicato la proprietà di un computer e l’ha portato via sotto gli sguardi sconcertati dei finanzieri.
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