L’Energy Cluster ha incontrato Antonio Tajani

Il sistema produttivo che riunisce tutte le imprese lombarde che forniscono prodotti e servizi per la generazione di energia elettrica si è confrontato con il vice presidente della Commissione europea . Il sistema lombardo secondo in Europa per importanza

Fatte 100 le competenze e le tecnologie necessarie per costruire un impianto di produzione di energia elettrica a biomasse vegetali l’industria lombarda ne ha in dote l’88%. Se si parla di un impianto eolico la percentuale è del 50%, per una centrale idroelettrica è dell’80%, per una geotermica è dell’89%. Per un impianto fotovoltaico si arriva, invece, fino al 100%.
Numeri che rappresentano la capacità produttiva per impianti destinati all’energia pulita delle imprese lombarde che aderiscono all’Energy Cluster, la rete delle aziende che forniscono prodotti e servizi per la generazione e la distribuzione di energia elettrica, da fonti tradizionali e rinnovabili, riconosciuta ufficialmente dalla Regione Lombardia attraverso il Programma DRIADE che ha inserito quello energetico tra i sette sistemi produttivi innovativi emergenti sul territorio. Solo un esempio dell’importanza economica e tecnologica di questo sistema. A cui se ne possono affiancare degli altri. Come l’85% della capacità produttiva per realizzare centrali a carbone, o il 70% per una centrale nucleare di terza generazione.
Una rete, inoltre, che può contare su 500 imprese, 23mila addetti e ricavi medi annui pari a 9 miliardi di euro. Numeri che fanno del cluster lombardo una delle più importanti realtà del settore in Europa, secondo solo ad un altro cluster tedesco.
È con questa carta di identità che l’Energy Cluster si è presentato questo pomeriggio al vice presidente della Commissione Europea, responsabile per l’industria e l’imprenditoria, Antonio Tajani. L’incontro è avvenuto nella Tecnocity Alto Milanese di Legnano, sede operativa del Cluster. Da una parte il rappresentante della Ue, dall’altra quelli delle imprese. In pratica, un faccia a faccia che ha dato vita ad un confronto sulle principali tematiche europee legate all’energia e all’industria.
«La strategia europea per la crescita economica e l’occupazione "Europa 2020" riconosce il grande potenziale dei settori legati alla green economy, e in particolare a quello dell’energia pulita e rinnovabile – ha affermato Tajani –. Tutte le politiche legate a questa strategia che la Commissione europea ha adottato nei mesi scorsi, dall’Unione per l’Innovazione alla nuova politica industriale, fino alla strategia sull’efficienza energetica presentata qualche giorno fa, dimostrano la volontà dell’Europa di sfruttare queste opportunità. Grazie alla visita all’Energy Cluster lombardo ho avuto oggi la dimostrazione concreta della validità di queste scelte strategiche. Inoltre, ho avuto la conferma di come l’aggregazione tra le imprese sia il metodo più appropriato per sviluppare tutto il potenziale di innovazione e competitività del settore, con riferimento particolare alle piccole e medie imprese. È chiaro inoltre che anche dal punto di vista delle risorse questi temi saranno sempre più al centro dell’intervento comunitario, e il dibattito che si apre ora sul futuro del bilancio europeo dopo il 2013 sarà determinante in questo senso».
«La Commissione Europea – ha commentato al termine dell’incontro il presidente dell’Energy Cluster, Alberto Ribolla – ha recentemente lanciato un forte messaggio al sistema delle imprese e a quello della ricerca: i cluster saranno i bacini verso i quali indirizzare i fondi destinati all’innovazione e allo sviluppo. Un’occasione che non vogliamo lasciarci sfuggire. Per questo da una parte stiamo sviluppando la messa in rete delle conoscenze aziendali acquisite dopo anni di esperienza sul campo, di delineare linee strategiche di sviluppo comune, di sostenere l’internazionalizzazione delle imprese. Dall’altra ci stiamo impegnando in un dialogo con i principali cluster energetici presenti in Germania, Francia, Spagna, Danimarca, Canada e Regione di San Pietroburgo».
Uno sguardo all’interno e uno all’esterno dei propri confini, dunque. Con un occhio di riguardo, ci tiene a precisare Alberto Ribolla, «al sistema delle piccole e medie imprese che rappresentano l’86% delle 105 imprese che fino ad oggi hanno deciso di aderire al nostro progetto regionale di rete. Realtà che Energy Cluster ha intenzione di sostenere anche attraverso un aiuto concreto per l’accesso ai fondi europei, troppo poco utilizzati dal nostro Paese». Fare squadra conviene, come dimostrano anche recenti dati elaborati da The European Cluster Policy Group citati da Ribolla: «Il 38% degli addetti dell’industria europea si concentra ormai in cluster composti da imprese i cui tassi di crescita sono superiori a quelli delle aziende che scelgono una ‘corsa solitaria’ sui mercati e sul fronte dello sviluppo».
Alleanze tra imprese, ma non solo. Il progetto dell’Energy Cluster, oltre al mondo delle aziende, coinvolge anche istituzioni pubbliche, 7 tra enti di ricerca e università (tra cui il Politecnico di Milano e l’Università Carlo Cattaneo-LIUC) e 8 associazioni di rappresentanza del sistema imprenditoriale lombardo: Euroimpresa Legnano, Confindustria Alto Milanese, Unione degli Industriali della Provincia di Varese, Assolombarda, Confindustria Lombardia, Confindustria Bergamo, Confartigianato Alto Milanese, Cna Lombardia.

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 01 Febbraio 2011
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