Guasto nella stazione “aeroportuale”, nove treni soppressi
Tra le 9.30 e le 11.30 disagi nella circolazione. Legambiente: "Troppi treni per Malpensa, ci perdono i pendolari". Le Nord ribattono: "I treni per i pendolari ci sono"
Raffica di treni soppressi, questa mattina, sulla linea delle Nord Malpensa-Milano: i disagi hanno riguardato la fascia dalle 9.30 alle 11.30 – quindi dopo l’ora di punta -, a causa di un guasto alla linea aerea nella stazione di Malpensa. La circolazione in arrivo e in partenza da Milano Cadorna all’aeroporto è stata interrotta, causando sette soppressioni tra totali e parziali. Altre due soppressioni hanno riguardato il servizio Malpensa Express da e verso Milano Centrale. L’ufficio stampa di Trenitalia Le Nord spiega che per garantire il collegamento Malpensa-Cadorna è stato istituito un servizio di autobus sostitutivi. La circolazione è stata ripristinata alle 11.30. Trenitalia-LeNord si scusa con i clienti per il disagio.
I disagi della mattinata sono stati anche occasione di un botta e risposta tra Dario Balotta, di Legambiente, e l’azienda che gestisce il trasporto pubblico su ferro in Lombardia: «L’eccessiva offerta di treni su Malpensa, sia in rapporto alla domanda di traffico che alla capacità della linea e delle stazioni di supportarli rende critica la circolazione ferroviaria su tutta la rete delle Nord a danno dei treni dei pendolari» ha detto Balotta. Trenitalia-LeNord ha risposto spiegando che «non c’è alcun nesso tra il guasto tecnico di questa mattina e il numero di collegamenti su Malpensa». E l’azienda ha anche ribadito che i pendolari non sono penalizzati dal Malpensa Express, «che dallo scorso 13 dicembre offre 51 nuove corse da/per Milano Centrale che si vanno ad aggiungere alle corse da Milano Cadorna ». Questi treni effettuano tutti fermate a Porta Garibaldi e Bovisa, 40 fermano anche a Saronno, 22 a Ferno-Lonate Pozzolo, 20 a Castellanza e Rescaldina. Insomma, dice l’azienda, un servizio piuttosto capillare, in grado di servire anche località di piccole dimensioni (come Ferno-Lonate o Rescaldina) sull’asse più occidentale della rete delle Nord. L’intervento di Balotta è dunque giudicato «palesemente pretestuoso».
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