Lilt e Fondazione Comunitaria del Varesotto contro il cancro
Con il contributo dalla Fondazione, la Lilt varesina porta avanti l'assistenza ai malati terminali (gratuita) e a Busto il centro oncologico Angelo Girola, dedicato alla prevenzione. Un 2010 ricco di attività
Un 2010 che ha portato attività, risorse e soddisfazioni per la Lilt varesina, presieduta dal bustocco Franco Mazzucchelli. Un lavoro che prosegue: e la Lega Tumori ha in enti come la Fondazione Comunitaria del Varesotto un appoggio prezioso che affianca le donazioni grandi e piccole di tanti, donazioni che la crisi non ha sostanzialmente ridotto. Tutto affluisce a garantire un servizio che unisce la professionalità del medico all’umanità del volontario pronto ad assistere il proprio prossimo sofferente; valore alto, laico e cristiano a un tempo.
Per la Fondazione Comunitaria del Varesotto era presente il vicesegeretario generale Carlo Massironi. Nata una decina di anni or sono da una "costola" di Fondazione Cariplo, che ne è il maggiore contribuente, come possibilità di ampliamento e raccolta fondi territoriale, la Fondazione promuove la cultura del dono, la qualità della vita e la coesione sociale. Quest’anno ha investito complessivamente 200mila euro per il centro di prevenzione Lilt Angelo Girola di Busto Arsizio; al progetto presentanto per l’assistenza al malato terminale nel distretto di Saronno sono andati invece invece 25mila euro.
Negli ultimi nove anni, sottolineava Massironi, la Fondazione Comunitaria del Varesotto ha raggiunto un patrimonio di circa 16 milioni euro, di cui circa 10 tramite la Fondazione Cariplo, e ha distribuito circa 27 milioni di euro, una media di tre all’anno, sostenendo progetti in media di valore tre o quattro volte superiore al contributo erogato. Varie le forme della contribuzione: fondi territoriali, patrocini, progetti speciali, "erogazioni emblematiche" provinciali, cui Fondazione Cariplo solo quest’anno ha dedicato un milione di euro. Fondazione Cariplo mette i soldi, la Fondazione Comuntaria del Varesotto emette i bandi e seleziona i progetti meritevoli. Tornando alla Lilt, non è mancata la costituzione di fondi per aumentare il patrimonio della Fondazione Comunitaria del Varesotto, indicando come beneficiario la Lega Tumori stessa. Infatti, anche partendo da cifre relativamente modeste, i fondi hanno una buona resa, che permette di destinare poi interessi non trascurabili ad enti e associazioni indicati dal donatore.
Due sono i pilastri principali dell’attività della Lega Tumori: l’assistenza ai malati terminali, gratuita, che affianca le recenti esperienze attivate dagli ospedali con gli hospice (stasera alle 20,45, in quello di Busto si terrà la Messa di Natale con Lilt e l’associazione Amici di Rossella); e la prevenzione, cruciale, che ha il suo punto di forza nel centro oncologico Angelo Girola di Busto Arsizio, aperto la scorsa primavera in via Venegoni 15 («di fronte al Luraschi» precisa Mazzuchelli a mo’ di navigatore). Al centro già 245 persone sono state visitate in dermatologia, di queste 10 sono state segnalate come probabili casi di melanoma: male temibile ma che se preso per tempo si può curare con pieno successo. Il servizio del centro non è gratuito, ci lavorano dei professionisti: ma in tutto e per tutto si chiedono 10 euro come iscrizione Lilt e 15 euro per la visita. Se si aggiunge l’ecografia, altri 15 euro; nel frattempo ci si sta attrezzando per l’acquisto di un apparecchio per la mammografia. «Sono cifre inferiori al ticket dell’ospedale». Nel centro c’è anche un ambulatorio dietologico: si sta dimostrando sempre più che l’alimentazione è determinante nella prevenzione del cancro, in particolare di quello al seno. In proposito, l’Istituto Nazionale Tumori cercherà di portare a Busto il progetto Diana 5, in corso da anni a livello internazionale. Finora, le donne che lo hanno seguito hanno dimostrato un 45% in meno di recidive entro i cinque anni dopo l’intervento chirurgico.
Per mantenere le attività serve ovviamente del denaro, centinaia di migliaia di euro nel caso di quelle della Lilt provinciale: ma «quando ci si impegna i soldi si trovano». Persino la vicenda del cinque per mille "scippato" dal governo alle associazioni, «pur non essendo una cosa che mi possa far piacere, nella situazione attuale è uno stimolo a far sì che i soggetti sociali vadano a cercare soldi». Bisogna essere presenti, visibili, in grado di avviare attività. Le iniziative sono numerose. Ad esempio, in questi giorni i volontari Lilt incartano regali in vari negozi e centri commerciali di tutta la provincia, raccogliendo offerte: non portano certo le grandi somme, ma un aiuto comunque utile. A Busto Arsizio c’è stato per la Lilt anche un contributo de La Provvidenza, volto ad ampliare proprio alla struttura di ricovero per gli anziani malati l’assistenza terminale, con il conforto, la vicinanza e le cure palliative del caso. Per il servizio ai malati senza speranza Sesto Calende, Gallarate, Somma, Castellanza, Saronno, Busto sono i distretti “coperti” dai volontari della Lilt, mentre a Varese opera nel medesimo campo l’associazione "Varese con te". Il distretto di Sesto ha addirittura inserito nei piani di zona il contributo per la Lega Tumori. I numeri di questo servizio: nella zona di Saronno nel 2009 si sono assistiti 25 malati terminali, quest’anno giunti a 34; a Sesto Calende quest’anno 52 pazienti, a Busto, Gallarate, Somma, Castellanza, 79 pazienti. «Ogni paziente “costa” 1100-1200 euro; ed è tutta assistenza gratuita» precisa Mazzucchelli. «Forniamo anche il supporto psicologico per i malati, lo psicologo lavora anche con i volontari che lavorano presso gli ospedali di Busto, Varese e Saranno. Operiamo anche il trasporto dei malati laddove richiesto dai familiari». A Saronno è nata un’associazione, ComPa-Comitato Pazienti. L’equipe locale della Lilt ha contattato i familiari di coloro che sono stati assistiti nella malattia, che si ritrovano per ricordare l’aiuto ricevuo e per confortare e appoggiare i parenti di chi oggi sta morendo. Si pensa di organizzare una simile "rete" anche a Busto. Molto bene in Valcuvia, riferisce poi Mazzucchelli, la cui delegazione «è di un dinamismo eccezionale: del resto è più facile trovare volontari nelle piccole realtà che in città». Il gruppo locale ha organizzano momenti di socialità, ma anche un convegno sull’alimentazione.
Fra le iniziative "istituzionali" della Lega Tumori varesina, da ricordare a giugno la giornata del volontariato provinciale di Lilt, a Sesto Calende: «c’era un bel movimento: si sentiva pulsare qualcosa». A ottobre, poi, la campagna del nastro Rosa per la prevenzione del tumore al seno, con riscontro più che buono: sono state visitate oltre seicento donne in tutta la provincia, potenziando gli ambulatori. Tra le varie attività Lilt si è trovata a fare anche da sponsor sportivo, campeggiando sulle magliette della Pro Patria pallavolo femminile. Andando poi nel capoluogo il Dipo, dipartimento interaziendale provinciale oncologico, rganismo di coordinamento in contatto con la Rol, rete oncologica lombarda, ha ritenuto di inserire la Lilt al suo interno come rappresentante del terzo settore.
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