Oggi tocca alla Svizzera

I rossocrociati iniziano la loro avventura ai mondiali. Attesa e timori per la partita con la favoritissima Spagna. Il Parlamento respinge la richiesta di sospensione dei lavori per seguire la propria squadra

Tifosi svizzeriLa Svizzera comincia il proprio mondiale e l’intero Paese si stringe attorno alla propria squadra: anche se oggi batte il sole in Sudafrica, gli elvetici temono il ciclone spagnolo.
La stampa rossocrociata, pur consapevole che la vittoria contro le Furie Rosse nella partita d’esordio sarebbe qualcosa di inimmaginabile, spinge i propri giocatori a crederci.
Da Basilea a Ginevra, da Zurigo a Lugano, i titoli hanno tutti lo stesso tenore di quello d’apertura di pagina sportiva e vanno da “Comincia la caccia ai toreros" del Blick al trionfante titolo de Il Corriere del Ticino, “Coraggio, Svizzera, è l’ora”. La nazionale svizzera ha ricevuto nei giorni scorsi anche la visita della presidentessa della Confederazione, Doris Leuthard, che ha incoraggiato i propri giocatori rilevando che “il popolo svizzero è molto fiero di questa squadra”. Nessun distinguo, nessuna voce fuori dal coro si sente in Svizzera, nessun tifo contrario, tanto per non tornare sulle recenti polemiche di casa nostra. Solo la consueta fermezza svizzera, che ha portato il consiglio nazionale a respingere con 135 voti contro 30 e 14 astenuti una mozione d’ordine di Roland Borer (UDC/ SO) che chiedeva di sospendere la seduta questo pomeriggio per permettere ai deputati di seguire la partita di calcio tra Svizzera e Spagna. La motivazione dice tutto: "Siamo stati eletti da popolo per fare gli interessi del paese e non per seguire le imprese della nostra nazionale di calcio, per importante che sia". Niente interruzione dei lavori, dunque. 

Altri svizzeri, nei ritrovi gastronomici, inneggiano all’amor di patria per evitare l’umiliazione nella conca dello stadio Moses Mabhida di Durban. I cronisti sportivi incoraggiano a salvare almeno le prossime partite evitando un "cappotto". Gli svizzeri non lo dicono ma… credono in un pareggio e più di qualcuno in una vittoria di misura, compreso il tecnico (tedesco) Hitzfeld. Non lo si dice e non certo per scaramanzia, pratica forse più vicina al pensiero latino in Ticino, ma tale prudenza è figlia di un pragmatismo che noi italiani, loro vicini, conosciamo e gli riconosciamo. Insomma il motto di queste ore in Svizzera è “E perché no”? La partita è in orario di lavoro (ore 16) e questo non aiuta la presenza dei tifosi in alcuni dei punti pubblici di ritrovo allestiti a Chiasso, Mendrisio, Bellinzona e Lugano.

A proposito di maxi schermi e visioni pubbliche c’è un dato curioso che riguarda proprio la possibilità trasmettere le partite in diretta TV. I ritrovi pubblici che hanno schermi giganti che superano i tre metri di diagonale devono avere, stante la legge vigente, il cosiddetto "public viewing", un nulla osta per la ricezione e la trasmissione di programmi televisivi al di fuori della sfera privata con il pagamento di un’indennità destinata alla Suisa, la nostra SIAE. Nessuno può fare il furbo perché i controlli qui sono severi quanto le multe. Ci si chiede solo chi, oggi, in pieno esordio mondiale, possa essere in giro per locali impegnato a multare con la bindella in mano per misurare televisori. Ma questa è la Svizzera, bellezza.

Nei bar ticinesi, va detto e non suoni come un insulto, sono in molti a conoscere meglio la formazione Una tifosa svizzeraitaliana che quella di casa, ma sono gli stessi che dicono di tifare entrambe le squadre a meno di un possibile scontro diretto. Non è difficile infatti, in Ticino, trovare in vendita magliette recanti la scritta “I love Italia” e “I Love Switzerland” per questi mondiali di calcio, e non solo nei grandi centri commerciali. Ciò che può apparire come una nota di colore diventa invece il segno di un carattere che ha sempre contraddistinto la Confederazione, il rispetto per le idee degli altri, anche in ambito sportivo. Non è così facile, se non impossibile, trovare magliette del genere, inneggianti la squadra svizzera, nelle province di confine. Ma questa è un’altra storia, oggi per la Svizzera è comunque un giorno di festa e lo dimostrano pure i menu rivisti per contenuti e prezzi nelle località turistiche del cantone a noi vicino.

Anche il McDonalds, in Svizzera, ha ritoccato i propri prezzi ma solo per i giorni in cui giocano i rossocrociati, offrendo hamburger al prezzo di un solo franco. Infine, il Ticino oggi ha un motivo in più per guardare al Sudafrica perché Massimo Busacca, ristoratore del bellinzonese e arbitro mondiale, arbitrerà la partita serale Sudafrica-Uruguay. Il fischietto di origini italiane di Monte Carasso si era già ben distinto ai mondiali del 2006 e nel 2009 fu eletto miglior arbitro del mondo per poi essere scelto tra i 30 arbitri del mondiale africano. In Ticino tutti tifano ed incrociano le dita per avere un ticinese ad arbitrare la finale l’11 luglio 2010: insomma, magari non una coppa, ma un fischietto mondiale gli svizzeri lo porteranno a casa.

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 16 Giugno 2010
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