I nuovi Depeche Mode? Sono di Saronno e suonano in silenzio
Ti siedi, metti gli auricolari e ascolti la band che suona dal vivo davanti a te. É questa l'idea originale del gruppo Danaè che al Miami ha avuto un grande successo
"Electro Minimal Set". Loro lo chiamano così. Si tratta di un vero concerto in cuffia: ti siedi, metti gli auricolari e ascolti la band che suona dal vivo davanti a te. L’idea è dei Danaè, il gruppo elettro-rock che al "Miami" – il festival di musica indipendente che si è tenuto lo scorso fine settimana – ha allestito un banchetto "musicale". Semplice ma geniale, l’evento nasce da un gruppo di amici che hanno iniziato a fare musica nel Varesotto ma guardano oltre. Una sorta di concerto minimalista, un mini-live set che cattura la curiosità del pubblico.
«É stato un successo – racconta Mark Vikar, tastiere &Synth del gruppo -. Le persone si fermavano ad ascoltare con l’attenzione che raramente riesci ad avere durante un concerto normale. Si crea un dialogo tra noi e loro, c’è interattività». E pensare che l’idea è nata per caso una settimana prima, «eravamo interessati al festival- continua Marco -. Così abbiamo deciso di prendere il banchetto ma dovevamo trovare un modo per far sentire la nostra musica senza disturbare i live. Da qui sono nati i mini-live set». Venti minuti di concerto "privato" a testa, accompagnato dalle immagini di Marc La Manna un "creativo" che si è divertito a fare video in tempo reale sulle musiche della band. E non è tutto. Durante la serata infatti, i Danaè hanno presentato un antemprima di "Notebook", il libro che raccoglie messaggi, poesie, disegni e confidenze degli amici di Facebook. «Quando accettiamo l’amicia di qualcuno, mandiamo un messaggio sulla sua bacheca. É la frase di una nostra canzone. Ci siamo accorti che in tantissimi rispondevano con frasi bellissime, alcune poetiche, altre ironiche, altre serie. Le abbiamo raccolte e presto pubblicheremo un libro su tutto quello che gli amici ci "postano"». Altra idea originale che rispecchia il sound dei Danaè. Fuori dal comune infatti, il gruppo propone un «genere indefinito», come suggerisce Marco, che si mescola tra l’elettronica e il rock.
Alle spalle un album dal titolo "Uno", (che vede la produzione artistica di Fabio Properzi, autore della Sugar Music) con dieci tracce inedite i cui testi «tarantiani» sono scritti dalla cantante Erique, arrangiati da Mark con gli altri elementi della band Fab Gagliardi chitarrista, Davide Betelli bassista e Claudio Riotti batterista. Per il futuro invece, è già in cantiere il secondo album che «sarà più istintivo, più estremo del precedente. Siamo in fase evolutiva e stiamo facendo scelte coraggiose. All’inizio avevamo un colore più pop, oggi siamo più "indie"». E verso l’indie vogliono rimanere. Incorruttibili dalle diverse case discografiche che gli hanno proposto un contratto, i Danaè vogliono rimanere quello che sono e «cercare altre soluzioni interattive».
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