E Napolitano celebra i morti frontalieri del Gottardo
Nel corso delle celebrazioni ufficiali a Roma il presidente della Repubblica scopre un bassorilievo del Vela a loro dedicato
C’era un po’ del dramma dei lavoratori delle nostre zone anche nelle celebrazioni nazionali che si sono svolte nella mattinata a Roma. Ed è stato lo stesso presidente Napolitano a ricordarli, mentre ha inaugurato presso la sede nazionale dell’Inail il bassorilievo del ticinese Vincenzo Vela, un grande pannelllo in bronzo fuso nel 1882 – il cui originale è nelle sale della galleria nazionale di arte moderna a Roma – che rende omaggio alle oltre 200 vittime del lavoro nel traforo del san Gottardo, dove molti morti sopratutto italiani hanno costellato la costruzione della galleria.
L’autore dell’opera originaria, Vincenzo Vela, nacque a Ligornetto il 3 maggio 1820 da famiglia contadina. All’età di soli 9 anni trovò lavoro presso le cave di pietra di Besazio: e l’insolito talento del giovanissimo “picapreda” gli diede una migliore formazione subito dopo la frontiera, a Viggiú. A soli 12 anni si stabilì poi a Milano, dove lavorò per l’opera del Duomo, seguendo nello stesso tempo corsi a Brera. Sono numerose le sue opere raccolte nei musei di tutto il mondo ma una tra quelle che lo fa più ricordare è proprio quel Bassorilievo conservato a Roma, “Le vittime del lavoro” pensato con la mente rivolta alle vittime del traforo ferroviario del S. Gottardo e presentata a Zurigo nel 1883.
L’opera, rivoluzionaria per quei tempi nel suo non glorificare la tecnica ma esaltare il sacrificio di chi aveva reso possibile quel traforo, non fu inizialmente capita: solo nel 1932 una sua replica trovò la sua corretta collocazione proprio davanti a quel tunnel, sulla piazza della stazione di Airolo.
Vincenzo Vela morì a Ligornetto il 3 ottobre 1891: il figlio Spartaco secondo la volontà del padre lasciò la casa, tutte le opere, pinacoteca, biblioteca, giardino e studio dove lavorava il marmo, alla Confederazione Elvetica. La casa venne così trasformata in museo nel 1897, e da allora è ufficialmente il “Museo Vela”.
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