Intestino pigro, una settimana per la prevenzione al Galmarini
Dal 12 al 16 novembre il nosocomio cittadino è l’unica struttura in provincia che partecipa all’iniziativa a livello nazionale
L’Unità Operativa di Chirurgia dell’ospedale Galmarini di Tradate, diretta dal dott. Ildo Scandroglio, ha aderito, unico presidio in provincia di Varese, all’iniziativa dedicata ai disturbi legati all’intestino pigro in programma dal 12 al 16 novembre. Giunta alla terza edizione, “La settimana nazionale per la diagnosi e la cura della stitichezza” coinvolge oltre centro centri in tutta Italia. Per prenotare le visite è a disposizione un numero verde: 800-126.731, attivo dal lunedì al venerdì dalle 9 alle 13 e dalle 14 alle 17. I posti disponibili sono limitati
L’iniziativa, a cura della SIUCP, Società Italiana Unitaria di Colonproctologia, ha il patrocinio del Ministero della Salute, della SIMG, Società Italiana di Medicina Generale, e di Cittadinanzattiva Tribunale per i Diritti del Malato.
I pazienti potranno anche ritirare, sempre gratuitamente, un Manuale informativo: si tratta di uno strumento che fornisce una serie di informazioni su sintomi e cause di questo disturbo ma soprattutto indicazioni pratiche su come affrontarlo. Contiene anche un questionario da compilare: è una sorta di anamnesi e di autovalutazione che aiuta a capire le origini e la gravità del proprio problema. La stipsi è una malattia sociale che colpisce circa quattro milioni di persone ? il 75% donne ? di cui quasi 670mila in Lombardia.
Tale patologia peggiora sensibilmente sia l’attività lavorativa sia la vita privata però non è una patologia cronica, cioè non guaribile. Le visite che a Tradate saranno effettuate dal dott. Alessandro Frigerio dell’Unità Operativa di Chirurgia, serviranno dunque a evidenziare percorsi personalizzati per ciascun paziente oltre a porre l’accento sulla necessità di evitare cure “fai da te”, come si accennava sopra. L’uso di lassativi e di prodotti di erboristeria, che nel lungo periodo non curano e possono provocare importanti effetti collaterali, va attentamente valutato. Deve essere il colonproctologo ad aiutare il paziente a identificare quali prodotti utilizzare, quando e come assumerli. Per questi prodotti, a completo carico del cittadino, ogni anno in Italia si spendono circa 250 milioni di euro.
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