Tra bilancio, rotonde e piste ciclabili va in scena il rito del consiglio comunale

Le opposizioni si ricmopattano sul bilancio, la maggioranza battuta sul rinvio in commissione di una risoluzione di Porfidio sulle rotonde

La seduta del Consiglio comunale di martedì sera ha visto l’approvazione della quinta variazione del bilancio annuale 2006 e del bilancio triennale 2006/2008. La discussione ha ricompattato le opposizioni; una contestuale proposta della Lega Nord di "dirottare" parte dei previsti incassi futuri dal contratto con Accam alla diminuzione della Tarsu è stata bocciata dallo stesso assessore al Bilancio Cattaneo. «Non posso impegnarmi ad allocare risorse così significative quando la stessa Finanziaria è ancora in discussione» ha messo le mani avanti l’assessore.

Quanto agli spostamenti di risorse previsti nella variazione di bilancio (denaro risparmiato dai servizi sociali e altre fonti, ad esempio il fondo a sostegno delle aziende in crisi studiato ai tempi per la Mizar, e dirottato su iniziative natalizie e servizi cimiteriali), la critica più articolata è venuta dal presidente della commissione Bilancio Nicola Ruggiero (Ulivo). Per Ruggiero il bilancio è «raffazzonato» se si continua a spostare fondi da un capitolo di spesa all’altro, da un settore all’altro, senza una programmazione seria e meditata a monte. Per il presidente della commissione consiliare ogni settore dovrebbe conservare i propri eventuali avanzi d’amministrazione e gestirseli; altrimenti, nella girandola di fondi e cifre, diventa improbo per i consiglieri valutare l’operato dei singoli settori amministrativi. Il vero problema, semmai, è per Ruggiero quello di razionalizzare certe spese, come i sette milioni annui per raccolta e smaltimento rifiuti, affidati a soggetti "esterni" come Agesp o Accam, oppure il pozzo senza fondo di un trasporto pubblico in coma vegetativo. Per queste ragioni l’opposizione in blocco, "rosiani" e Porfidio inclusi, ha votato contro il bilancio.

La seduta aveva offerto in precedenza altri spunti degni di nota. In apertura Diego Cornacchia (FI), sempre più a suo agio come "battitore libero", ha denunciato che l’amministrazione ha impiegato ben due mesi (oltre i termini previsti, dunque) nel rispondere a tre sue interrogazioni a risposta scritta in materia di pulizia e manutenzione di strade e portici, facendo controfirmare le risposte non da sindaco o assessore competente, bensì da funzionari comunali. «Qui si svilisce il ruolo dei consiglieri» tuonava il consigliere forzista; e il presidente Speroni ha dovuto dargli ragione. Da segnalare anche un intervento di Ruggiero che fustigava l’evasione fiscale: ogni anno "spariscono" da due a trecento miliardi di euro, a seconda delle stime, provocando un danno di 2000 euro a testa ad ogni cittadino italiano.

I successivi punti in discussione erano quasi unicamente a firma Audio Porfidio, ormai "dittatore" dell’ordine del giorno con grande irritazione dei colleghi. Una risoluzione di Porfidio chiedeva di mettere a norma alcune rotonde stradali rendendo piano, a scivolo, il bordo che dà sulla strada, per evitare possibili incidenti a ciclisti o pedoni strettivi contro da mezzi pesanti e auto. La proposta trovava favorevoli le opposizioni, in particolare l’Ulivo, ma poichè appariva formulata in modo vago Luigi Rosa proponeva di rimettere la questione alla competente commissione, chiedendo il parere dei consiglieri. Ad una prima alzata di mani, il presidente Speroni dichiarava bocciata la proposta di rinviare la risoluzione in commissione; poi, all’altolà di Rosa, ricontava i voti accorgendosi che, grazie ai pareri favorevoli di Salomi (UDC) e Rossi (AN), la proposta era approvata. La questione rotonde andava dunque in commissione, e la maggioranza "andava sotto".

Archiviata la successiva questione di piazza XXV Aprile, poi finita con la verifica della situazione sul posto a notte fonda da parte dei litiganti Porfidio e Speroni, si discuteva infine di piste ciclabili. Da un lato ancora l’implacabile Porfidio, che proponeva (idea bocciata dall’aula) di rimuovere da viale Stelvio la pista, "colpevole" di restringere il viale ed essere poco funzionale; dall’altro due interrogazioni, una dello stesso Porfidio sullo stato penoso della parte più vecchia della pista ciclabile di viale Trentino, l’altra di Mariani (Ulivo) sulla segnaletica tutt’altro che chiara della pista di viale Stelvio. Le risposte in materia dell’assessore alla sicurezza Luciano Lista non lasciavano soddisfatto nessuno: dall’Ulivo si faceva notare che l’assessore aveva detto una serie di inesattezze e, con Mariella Pecchini, si insisteva sulla necessità di mettere in sicurezza la pista nel suo complesso, tanto la parte su strada che quella su marciapiede, soprattutto per quanto riguarda gli incroci.

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Pubblicato il 30 Novembre 2006
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