“Bella ciao contro i bastoni”

Il giorno dopo la contestazione, la versione e le motivazioni del gruppo autore del boicottaggio del discorso del Sindaco

Riceviamo e pubblichiamo
25.04.01. ore 11:00

 

Ernesto e le formiche rosse partono in corteo dal circolo di Laveno a Piazza Italia per partecipare alla celebrazione della liberazione con lo striscione: "contro il fascismo e il razzismo tolleranza zero".

Ore 11.05

 

Le formiche rosse vengono prontamente fermate dai carabinieri presenti in massa. Rassicurate le forze dell’ordine di non avere intenzioni terroristiche, i compagni possono finalmente raggiungere la piazza. Viene aperto lo striscione durante il discorso della relatrice dell’ANPI che conferma i contenuti antirazzisti ed antifascisti della giornata.

Ore 11.30

 

Dopo l’esecuzione di Bella Ciao della Banda Lavenese, prende parola il Sindaco leghista Trezzi. Immediatamente le formiche rosse intonano Bella Ciao seguiti spontaneamente dai compagni di rifondazione e del Circolo, con l’effetto di coprire le parole di chi illegittimamente parla di resistenza e di antifascismo.

Ore 11.35

 

Il sindaco, bardato di fascia tricolore, chiaramente infastidito, svela la sua vera coscienza

 

leghista (razzista? fascista???) chiudendo il suo intervento con: "Conquistata la libertà

 

di parola grazie ai partigiani, dopo 56 anni, per parlare, torna ad essere necessario

 

usare i bastoni…"

 

Il 25 aprile è il giorno della liberazione d’Italia dai nazifascisti.

 

Evidentemente non ce ne siamo liberati. Il sindaco Trezzi ha confermato con la sua dichiarazione quanto le politiche leghiste nascondano, dietro una parvenza democratica, un’anima intollerante e repressiva.

 

Una società realmente democratica e fondata sui valori della resistenza, non può permettere che uomini e forze politiche, che ogni giorno si dimostrano razziste e individualiste, si approprino e reinterpretino il 25 aprile.

 

Crediamo che la Resistenza debba essere ricordata, non come mera celebrazione di fatti storici cristallizzati in un passato rivisto e revisionato, ma come elaborazione e pratica quotidiana di nuove forme di lotta sia a livello locale che globale. Infatti, come ha ricordato la partigiana intervenuta, il nuovo fascismo si ripresenta sotto le forme della globalizzazione economica che impone, dalla Valcuvia al Chiapas, un modello unico di vita, di società, di uomo e di donna.

 

Per tanto, nonostante l’apologia di fascismo "trezziana", continuiamo a lottare e invitiamo tutti e tutte a partecipare alla Resistenza in festa al circolo di Laveno dal 25 aprile al 1 maggio.

 

 

 

Ernesto e le formiche rosse.

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 26 Aprile 2001
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