“Accam, si aprono scenari inquietanti”
Intervento del PdCi della sezione di Gallarate in merito all'inchiesta che coinvolge i vertici della società che gestisce l'inceneritore di Busto Arsizio
Riceviamo e pubblichiamo
L’inchiesta giudiziaria che si è attivata attorno alla gestione dell’inceneritore Accam di Busto Arsizio, e che ha coinvolto, finora, decine tra tecnici, imprenditori, dirigenti, amministratori, “rischia” di aprire, in una sorta di scatola cinese, scenari di volta in volta preoccupanti se non inquietanti. Un verminaio nel quale i due filoni dell’inchiesta, turbativa d’asta e traffico illecito di rifiuti, si intrecciano in un unico ulteriore pesante schiaffo ad un territorio già martoriato da scelte ecologicamente suicide e ad una popolazione un’altra volta umiliata da chi dovrebbe rappresentarla.
Poco ci importa della notizia secondo la quale il coordinatore provinciale di Forza Italia , magari colpito da “fuoco amico”?, si sia autosospeso dal suo incarico politico visto che continua a mantenere il suo incarico di presidente in AMSC; è una decisione della quale prendiamo atto, ma tutta interna al suo partito e alla coalizione della quale fa parte e che quindi non può essere spacciata come la decisione di chi, sereno per la propria estraneità ai fatti contestatigli, decide di farsi da parte per consentire un più rapido ed agevole corso alla giustizia.
E’ una vicenda che, se trovasse conferma dagli esiti dell’inchiesta, aggiungerebbe un altro squallido capitolo alla storia di malgoverno che ci accompagna da troppo tempo, una storia segnata dallo spregiudicato affarismo del quale certa “politica” anche nostrana è intrisa. L’ altro “affare”, quello da 10 milioni di euro l’anno, relativo al traffico illecito di rifiuti che coinvolge imprese ed enti di diverse province, aggiunge al quadro anche le tinte fosche della minaccia all’ambiente.
Un ambiente, quello in cui viviamo, già oltre il limite della vivibilità, sul quale calano pesantissime le prime risultanze della inchiesta “Grisu” che hanno già accertato:
• falsificazione sistematica di formulari di trasporto,
• illecite miscelazioni,
• mancati trattamenti di rifiuti;
un giro vasto ed articolato che allo scopo di truffare risparmiando sulle diverse quote di smaltimento previste per le varie classi di rifiuti, non ha esitato a:
• spacciare svariate migliaia di tonnellate di prodotti alimentari scaduti sotto la falsa specie di "imballaggi misti" beneficiando quindi di costi di smaltimento ridotti,
• smaltire, frammisti alla plastica, anche altri materiali di provenienza industriale.
Queste pratiche, se confermate e quantificate dalle analisi in corso, potrebbero esser causa di emissioni nocive…Certa è invece l’operazione criminale con la quale si è messo a grave rischio la salute pubblica, conferendo all’impianto di smaltimento notevoli quantità di terre da spezzamento provenienti dalle nostre strade e anche dalla provincia di Milano, senza il necessario trattamento per l’eliminazione dei metalli pesanti, terre che, peraltro, vengono miscelate al compost per uso agricolo.
Queste sono le prime risultanze di un’inchiesta che rischia di allargarsi a macchia d’olio e di coinvolgere ben altro numero di persone e società. In questo quadro desolante un’ultima considerazione: con quale coraggio i nostri amministratori, quelli seri, potranno rivolgersi alla loro gente chiedendogli ulteriori disagi e sacrifici anche economici per passare alla raccolta differenziata?
Per la segreteria Cittadina del PdCI Gallarate
Roberto Venturelli
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