Elezioni, la voce di chi non si schiera
Presentati ai candidati i documenti che CNA e Confesercenti hanno realizzato per i candidati alle regionali
Tra le parti sociali c’è chi si schiera e chi invece resta alla finestra, e a nome dei suoi associati "presenta il conto" ai candidati, facendo conoscere indistintamente a tutti i politici ciò che artigiani e commercianti chiedono. Ed è quello che hanno fatto questa mattina 23 marzo i rappresentanti di CNA e Confesercenti Varesina, che hanno presentato e discusso i loro documenti per le elezioni regionali ai candidati intervenuti: «La prima cosa che vogliamo ribadire è che noi non abbiamo nessuna intenzione di schierarci né con nessun polo né con nessun candidato – ha spiegato infatti Gianni Lucchina, direttore di Confesercenti Varese -Noi ci limitiamo a dare le opinioni delle nostre associazioni».
Ma cosa chiedono artigiani e commercianti non schierati?«Il nostro augurio per la prossima legislatura è che le politiche regionali servano ad incentivare le filiere delle imprese – propone Daniele Parolo, presidente di CNA Varese Ticino Olona – Non vediamo infatti altre strade per il rilancio dell’economia varesina, che quella di incentivare un lavoro di unione delle imprese».
Un augurio che contiene una preoccupazione, quella di un economia che vede ancora troppo "nero". Gianni Mazzoleni, direttore di Cna, ha infatti ricordato ai politici presenti che «Nel comparto artigiano c’è stato un crollo nell’occupazione, anche nel settore dell’edilizia dove le imprese sono aumentate. E che la legislatura che è al termine avrebbe dovuto essere quella degli statuti, nei quali sarebbero state contenute anche le nuove regole per l’artigianato».
Molto può fare ancora la Regione infatti, possibilmente con criteri che aiutino i piccoli nei confronti dello strapotere dei "grandi": «Circa un terzo dei comuni lombardi ha ottenuto la facoltà di derogare ai limiti di chiusura domenicale con il riconoscimento di comune turistico o di rilievo artistico – ha ricordato Cesare Lorenzini, presidente di Confesercenti Varese – ma molti di questi comuni non hanno nulla di turistico né tantomeno di artistico, mentre la loro richiesta di riconoscimento ci è parsa molto più legata alla presenza di una grande struttura di vendita sul territorio».
Ad ascoltare le ragioni delle associaizoni non schierate sette candidati, rappresentanti del Governo attuale e dell’opposizione: Giovanni Martina di Rifondazione Comunista, Stefano Tosi e Giuseppe Adamoli di Uniti nell’Ulivo – Per Sarfatti, Paolo Valentini di Forza Italia, Luciana Ruffinelli di Lega Nord, Alessandro Milani di Italia dei Valori, Dario Frattini di Alternativa Sociale. Tutti «Quasi totalmente d’accordo» con i contenuti dei due documenti presentati, con alcuni distinguo. Che dalla parte della maggioranza sono riassumibili in una frase come «Siamo d’accordo quasi su tutto, tant’è vero che gran parte di ciò che state dicendo lo stiamo facendo, soprattutto nello sforzo di "fare sistema" nel locale» (questa, in estrema sintesi, la posizione di Valentini e di Luciana Ruffinelli).
Gli stessi rappresentanti non sono per nulla d’accordo, invece, sulle opinoni negative espresse riguardo la riforma federalista dal documento della Confesercenti, che la vede come un possibile costo aggiuntivo per i già tartassati lombardi. Argomento invece che mette d’accordo i rappresentanti dell’opposizione: Martina, Tosi, Milani, persino Frattini che all’opposizione sta ma da parti opposte. Tutti convinti che davvero sia un costo aggiuntivo questa devolution, che Adamoli addirittura non vuole nemmeno «sentire nominare, per idiosincrasia personale».
Tutti d’accordo invece sullo sforzo di fantasia che chiede Cna per risollevare le sorti della manifattura varesina e sull’idea di puntare ad un gioco di squadra. Che non tocchi però le infrastrutture, perché sulla questione le opinioni sono duramente opposte: assolutamente contrari il candidato di Rifondazione Martina e il candidato di Italia dei Valori Milani, che a nuove autostrade preferirebbero un maggiore spinta all’uso dei treni, e consenzienti – in via espressa o tacita – tutti gli altri.
In linea più che altro con le preoccupazioni dei rappresentanti di CNA e Confesercenti, che ricordano come i tempi di spostamento influiscano pesantemente con la possibilità dei varesini di lavorare: «Una volta un imprenditore di Gallarate che doveva fare un lavoro a Cantù lo accettava senza esitazioni- spiega Parolo – ora fare un lavoro a Cantù porta via un giorno calcolando anche i tempi di viaggio, ed è necessario valutarne bene il rapporto costo/benefici».
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