Rivoluzione sanitaria: ottimisti i medici di famiglia

Varese – Cambia la sanità. I Livelli essenziali di Assistenza introducono novità in tema di prestazioni a carico del Servizio Sanitario Nazionale. I medici di base assicurano: «In questa razionalizzazione c'è buon senso»

Giro di vite sulle prestazioni sanitarie “gratuite” per i pazienti. Dal 23 febbraio scorso, infatti, vengono applicati i “LEA”: i livelli essenziali di assistenza che ridisegnano la mappa delle cure rimborsabili da parte del Servizio Sanitario Nazionale.
L’elenco degli interventi “tagliati” spazia dalla fisioterapia alla chirurgia estetica, dalle vaccinazioni per recarsi all’estero alla medicina non convenzionale.
A questa prima serie di interventi, ne seguirà un’altra in cui la Regione dovrà stabilire le modalità di erogazioni e le problematiche “penalizzate”.
Vista così, la situazione appare allarmante, ma per saperne di più ci rivolgiamo ai medici di base, il primo referente di quanti soffrono.
«Innanzitutto si devono capire le motivazioni che hanno portato a razionalizzare le prestazioni a carico del SSN – spiega Giulio Corgatelli, medico a Varese – la trasformazione della nostra società con l’innalzamento della vita media ha portato ad un aumento del ricorso a determinate cure. Le liste di attesa si allungano e così capita che, chi ha veramente bisogno, non ottenga risposta in tempi rapidi. Una razionalizzazione in questi sensi apporterà benefici perché eliminerà parecchi sprechi. Ricordiamoci, però, che siamo secondi solo alla Francia quanto a livelli di assistenza.»
«Il settore più penalizzato sarà quello della fisiatria – precisa Aurelio Sessa, medico di base ad Arcisate – spetterà sicuramente a noi il compito di spiegare ai pazienti cosa sta avvenendo e perchè. Comunque credo che non ci saranno grandi cambiamenti: chi ha ottenuto benefici dalle cure continuerà a farle. Immagino poi che la concorrenza porterà ad un abbassamento del costo delle prestazioni.»
I medici di base, quindi, non sono preoccupati: forse dovranno riconsiderare le prescrizioni di alcune terapie ma tutto sommato non si tratterà di una rivoluzione “pesante”.
«Attendiamo di conoscere le direttive regionali in materia – conclude Giulio Corgatelli – ma ritengo che i “LEA” non creeranno problemi. La ragione della loro esistenza è valida. I risparmi che ne deriveranno serviranno sicuramente a garantire a tutti le cure indispensabili.»
La sanità diventa un’azienda economica: i LEA sono uno dei cambiamenti previsti. I prossimi passi li indicherà il Piano Socio Sanitario ancora in discussione in Regione.

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Pubblicato il 28 Febbraio 2002
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