Case e conti all’estero, nascosti al fisco valori per 17 milioni
Operazione “Ghost Houses” della Guardia di Finanza: pizzicati oltre 60 contribuenti accusati di aver omesso le dichiarazioni
Sessanta “furbetti” della dichiarazione che si sono dimenticati di segnalare al fisco di essere proprietari della casetta in Costa Azzurra, o del pied à terre all’estero – soprattutto Oltralpe – conti correnti, immobili e fabbricati, attività finanziarie.
L’operazione “Ghost Houses”, condotta dalla Compagnia della Guardia di Finanza di
Varese, volta a verificare la corretta applicazione della normativa sul monitoraggio fiscale e
dei conseguenti obblighi dichiarativi, “ha riguardato l’analisi approfondita della posizione fiscale di contribuenti che, pur possedendo immobili o depositi all’estero, non avevano provveduto a riportarli nell’annuale dichiarazione dei redditi” dicono i militari del capoluogo.
Attraverso l’attività di intelligence e l’utilizzo appropriato e completo degli elementi contenuti nelle banche dati in uso alle Fiamme gialle, sono stati eseguiti numerosi controlli su soggetti residenti nella Provincia di Varese, alcuni dei quali non risultavano presentare alcuna dichiarazione dei redditi.
L’esito di questa attività ha permesso di individuare oltre 60 soggetti, che hanno omesso di indicare nell’apposito quadro della dichiarazione dei redditi, disponibilità complessive per oltre 17 milioni di euro, tra immobili e depositi esteri, relativamente agli anni dal 2009 al 2012.
Gli immobili detenuti all’estero, molti dei quali anche di pregio, sono risultati, per la maggior parte dei casi, ubicati in Francia, anche in rinomate località turistiche.
L’attività svolta ha permesso di rilevare anche il mancato pagamento dell’IVAFE, (l’Imposta sul valore delle attività finanziarie detenute all’estero) e del’I.V.I.E, (Imposta sugli immobili situati all’estero) e dovute dalle persone fisiche residenti in Italia a decorrere dal periodo di imposta 2011.
L’indagine, che si è sviluppata mediante controlli mirati basati sugli elementi acquisiti da una preliminare analisi di rischio, ha permesso di segnalare alla competente Agenzia delle Entrate violazioni, per i successivi recuperi fiscali, per importi che vanno da 500.000 euro a 2.500.000 euro, complessivamente.
Infatti, le sanzioni previste per le violazioni degli obblighi stabiliti in materia di monitoraggio fiscale, prevedono la sanzione amministrativa pecuniaria dal 3% al 15% dell’ammontare degli importi non dichiarati per la mancata indicazione nel quadro RW della dichiarazione dei redditi per gli investimenti esteri.
L’attività svolta, che verrà estesa ad altre analoghe fattispecie, si inquadra nell’ambito della strategia della Guardia di Finanza volta al contrasto dell’evasione fiscale internazionale,che oltre ad essere indicativa dell’occultamento di ricchezza all’Erario, sottende, a volte, fenomeni ben più gravi e insidiosi come il riciclaggio e il reinvestimento di proventi illeciti all’estero.
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