I sindaci: “Abbiamo sopportato i disagi, ora aspettiamo le compensazioni”
I primi cittadini di Lozza, Morazzone e Gazzada Schianno soddisfatti per la conclusione del cantiere con cui il territorio ha convissuto per 5 anni. Appello per completare le opere ambientali
Lozza, Morazzone e Gazzada Schianno. Tre comunità "in prima linea", di fronte a cantieri durati anni, per un’opera (la Pedemontana tangenziale di Varese, inaugurata oggi) di grande impatto forse più nella realizzazione che sul passaggio: «Abbiamo dovuto convivere con i boati delle mine, con le polveri e il traffico, con gli espropri che hanno toccato anche attività economiche» ha detto nel suo intervento il sindaco di Lozza Giuseppe Licata. «Ma i lozzesi hanno reagito con dignità, sapendo di essere anche lombardi e italiani».
«Oggi non il giorno delle polemiche» ha chiarito subito il sindaco di Morazzone Matteo Bianchi (che è anche segretario provinciale della Lega), ringraziando i cittadini che hanno «portato pazienza» di fronte ad un’opera «che nei nostri sogni dovrà continuare, arrivando anche ad un collegamento con il Canton Ticino». Al di là delle eventuali polemiche, però, dai rappresentanti dei Comuni interessati è arrivato chiaro anche un appello a completare gli interventi connessi a questo primissimo tratto del sistema-Pedemontana. Prima di tutto le compensazioni ambientali, che prevedono per esempio (ha ricordato il sindaco di Gazzada Schianno Cristina Bertuletti) anche le piste ciclabili locali. Sempre il sindaco Bertuletti ha sottolineato la specificità delle esigenze di Gazzada: «Aspettiamo anche lo svincolo che collega alla viabilità locale, alla 341, permettendo di bypassare il passaggio a livello», significativo nodo problematico della viabilità locale.
Il vicepresidente della Provincia di Varese Giorgio Ginelli ha concluso anche con un riferimento all’impatto positivo che questo tratto di Pedemontana avrà offrendo «un collegamento più rapido anche per i nostri cittadini che vanno verso la Svizzera»
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