Un affare sfumato dietro gli spari al barista
Paolo Frau è stato condannato a 8 anni, i complici hanno patteggiato. Si rifugiò tra i pastori. Aveva avuto un litigio con due persone a cui voleva vendere un negozio. L'esercente lo aveva cacciato
Spararono a un barista a Leggiuno, sabato 11 maggio: oggi si è celebrato il processo con il rito abbreviato e sono arrivate le condanne. Paolo Frau, l’uomo di Mesenzana accusato di aver esploso i colpi per vendetta e di essere poi fuggito in Toscana per sottrarsi all’arresto, è stato condannato dal gup Stefano Sala a 8 anni di carcere. Meno pesanti ma lo stesso dure le pene per i complici: Costantino Salcone ha patteggiato a tre anni e Salvatore Caruso a due anni e sei mesi. Il pm Luca Petrucci aveva chiesto 8 anni e 4 mesi per l’esecutore materiale.
La fuga di Frau (FOTO) – un disoccupato abitante a Mesenzana, ma con una casa di appoggio anche a Cadrezzate – era finita in una zona di pastori sardi nell’aretino. L’uomo aveva sparato a Mirko Vendramini, il titolare del bar Zodiaco, dopo un alterco legato a un presunto sgarro, perché il barista aveva cercato di fare da paciere, quella notte, durante una zuffa che vedeva coinvolti il sardo e due suoi conoscenti: un italiano e la fidanzata americana.
IL VERO MOVENTE: LA VENDITA DI UN NEGOZIO
Secondo l’avvocato della difesa, Augusto Basilico, la vicenda è da ricondurre a un litigio finito male. Frau, quella sera, era andato al bar Zodiaco (FOTO), insieme agli amici. Non aveva appuntamenti eppure aveva con sè una pistola. E’ accaduto che Frau vedesse casualmente i due"amici" al tavolo (ma non è da escludere che si aspettasse di trovarli lì), con cui pochi giorni prima aveva intavolato una trattiva per la cessione di un negozio sfitto a Mesenzana. Il sardo aveva motivi di risentimento nei loro confronti, perchè non avevano perfezionato il contratto mandando a monte la supposta compravendita facendo sfumare ai suoi occhi la prospettiva di incassare dei soldi.
Frau, molto nervoso, li aveva accusati di scorrettezza, arrivando infine a una lite. Il barista Vendramini, per evitare noie nel locale, avrebbe a quel punto cacciato Frau, arrivando anche a un contatto fisico. Un testimone ha affermato che l’esercente aveva in mano una mazza, ma altri testi non hanno confermato e comunque, nelle deposizioni ai carabinieri, sembra quasi che i presenti abbiano visto tutti un film diverso. Resta il fatto che Frau, già armato, ha sparato con la pistola a Vendramini e ha cercato di ucciderlo (o di ferirlo). Diciamo che, a conti fatti, si può supporre che non fosse lui il vero bersaglio.
1. L‘attentato
2. Gli arresti dei complici
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