Centenaro: “Inglesi o italiani, l’importante è che siano seri”
Il presidente del Pro Patria Clubs spiega la volontà dei tifosi rispetto ad un possibile passaggio di società: "Da cinque anni viviamo nel timore che la Pro sparisca, vorremmo che questo trend cambi"

«Ho sentito la voce ieri sera – spiega Centenaro – leggendo in prima persona il fax. Credo che l’importante in questo momento sia che queste persone portino un programma serio e un progetto. Vorrei sottolineare che il nostro "sciopero", se così vogliamo chiamarlo, è stato un gesto per cercare di sensibilizzare le parti che compongono la Pro perché noi tifosi siamo stanchi di questa situazione. Da cinque anni ne stiamo vedendo di ogni e la nostra squadra del cuore sembra sempre ad un passo dal dover sparire. Dico solo che la passione va alimentata con le certezze».
Una situazione che sta molto a cuore ai tifosi, che vorrebbero per una volta avere delle basi solide su cui costruire un futuro. «Abbiamo bisogno – continua il presidente del Pro Patria Clubs – di una Pro Patria viva. Non ci interessa se il futuro sarà inglese o italiano, noi vorremmo che si faccia qualcosa si serio. Non chiediamo di vincere sempre, ma almeno di provarci».

Eppure il presidente Centenaro aveva costruito un rapporto cordiale con il patron: «È vero, con me Vavassori è sempre stato disponibile, ha sempre risposto alle mie chiamate anche se era lontano da Busto Arsizio per lavoro e sono stato anche uno dei primi a venire a conoscenza della decisione di lasciare la presidenza. Non lo nego, nei miei confronti si è anche confidato, ma svariate volte mi ha palesato la sua incertezza e che ormai era rimasto solo, sintomo che, secondo me, lo avrebbe spinto a lasciare, così come poi è successo».
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