L’impresa artigiana ha la creatività nel dna

Nel libro "L'impresa delle meravigle" pubblicato da Confartigianato si racconta il cuore pulsante del sistema manifatturiero varesino. Galli: «I momenti di difficoltà sono quelli che ti spingono a cercare una soluzione»

«Le idee sono la vera linfa delle imprese». E dietro le idee ci sono le persone con i loro sogni, le aspirazioni e le paure. Il racconto fatto nel libro “L’impresa delle meraviglie”, pubblicato da Confartigianato Imprese Varese, non è solo un viaggio nel mondo delle imprese artigiane, durato ben 8 anni, ma è la chiave per entrare nella testa della moltitudine di micro e piccoli imprenditori che rendono ricca, in tutti i sensi, questa provincia.
Fotografare la miriade di capannoni, officine e laboratori che compongono come tessere di un puzzle la Città infinità che corre sull’asse pedemontano, non basta. Se vuoi raccontare il cuore pulsante di un sistema manifatturiero, straordinario per qualità e capacità di reazione alle richieste del mercato, devi partire dai pensieri degli artigiani, dai loro percorsi creativi e dalle loro soluzioni.
La crisi  c’è, ma è solo sullo sfondo, non è l’elemento che predomina. Da queste 80 interviste, realizzate tra il  2005 e il 2013, scaturisce invece una forza reattiva che ben giustifica l’appellativo di «spina dorsale» dell’economia del Paese. Uno spirito che si coniuga alla capacità di generare bellezza e cambiamento. «Noi abbiamo nel dna la creatività. Il gusto del bello» dice in apertura del libro Vito Artioli, artigiano del settore calzaturiero i cui prodotti hanno fatto e continuano a fare il giro del mondo. E se una cosa ce l’hai nel dna, la dài per acquisita, immanente. E così tra gli artigiani si innova ogni santo giorno, dando per scontato un modo di stare al mondo che per altri è difficile in quanto richiede spiccata flessibilità e continua capacità di adattamento.
Dare risposte on demand al cliente è una sorta di mantra: c’è chi firma pezzi meccanici come se fossero abiti su misura e chi si sente ricercatore ed artigiano ancor prima che imprenditore. La tecnologia è l’altro grande filone percorso dal libro. Anche quando si progettano e realizzano pezzi per il distretto aerospaziale, il lavoro manuale è sempre la base di partenza, da cui non si puo’ prescindere. E l’utilizzo di software all’avanguardia  ha quasi sempre come obiettivo quello di marcare con una proposta creativa una nicchia, uscendo dai soliti binari.
E poi c’è la maledetta burocrazia che affossa bilanci e competitività e una politica economica che in questi anni non ha preso in seria considerazione "i piccoli", facendo riferimento a un modello di grande impresa che non esiste più nemmeno nell’immaginario collettivo. «La passione è quella che ti tiene in piedi – dice Davide Galli, intervistato prima della sua nomina a presidente di Confartigianato Imprese Varese – il piacere di fare il tuo lavoro e di pensarlo giorno per giorno. Ma i momenti di difficoltà sono quelli che ti spingono a cercare una soluzione».

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 17 Giugno 2013
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