Fiducia della Camera al Governo Letta
Hanno votato a favore 453 deputati (Pd, Pdl, Scelta Civica), 153 no (M5S, Sel) e 17 astenuti (Lega Nord)
Oltre 60 giorni dopo le elezioni la fiducia della Camera dei Deputati al governo guidato da Enrico Letta è arrivata dopo le 21 con 453 voti favorevoli (Pd, Pdl, Scelta Civica), 153 contrari (M5S, Sel) e 17 astenuti (Lega Nord). Domani il presidente del Consiglio si presenterà a Palazzo Madama per ottenere il via libera anche dal Senato. Il discorso di Letta ha convinto la maggioranza della Camera e ha toccato 7 punti principali: dalle misure contro la crisi alle nuove sfide della politica. Sono tanti i temi toccati questo pomeriggio da Enrico Letta che di fronte al Parlamento ha tenuto il discorso programmatico sul quale le camere dovranno votare la fiducia. Letta ha illustrato alcune delle misure che il nuovo governo è intenzionato ad adottare come la riduzione del carico fiscale sulla prima casa (Imu), il taglio degli stipendi di ministri e parlamentari, la revisione della legge elettorale e delle norme che regolano il finanziamento pubblico ai partiti. Letta ha affermato inoltre la necessità di rivedere le politiche in materia di welfare («non siamo il paese delle pari opportunità»), formazione, ricerca e giovani («non investire sui giovani è un suicidio economico») ed internazionali («saremo un governo europeista» «È necessario riportare in Italia i marò»). Sul punto della crisi economica ha ricordato che «non bastano le politiche di risanamento ma occorre investire sulla ripresa». Tra le proposte anche la rinuncia all’aumento dell’Iva e e lo studio di «forme di reddito minimo per le famiglie bisognose con figli piccoli e proposte di incentivi con part time misti e con la staffetta per la parallela assunzione di giovani».
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