Tradizione e nuove forme, un viaggio nella Gallarate anni Venti
Fu un decennio di grandi trasformazioni in città, grazie alla grande espansione dell'industria tessile: negli edifici convivevano tendenze ottocentesche e nuovi linguaggi
Un decennio di grandi cambiamenti, in cui brani di città cambiavano volto e altri se ne aggiungevano, fuori dal vecchio borgo. È la Gallarate degli anni Venti, raccontata con un percorso – arrivato alla seconda edizione – che tocca alcuni edifici privati e di uso pubblico realizzati nella decade “ruggente”.
Dopo il debutto a giugno in collaborazione con l’Ordine degli Architetti di Varese, la seconda edizione del percorso guidato è stata proposta da VareseNews in accordo con la Delegazione del Seprio del Fai – Fondo Ambiente Italiano.
A guidare nella visita, l’architetto l’architetto Paola Girola, l’architetto Matteo Scaltritti della Società Gallaratese degli Studi Patri e il giornalista Roberto Morandi, per l’inquadramento storico. Otto gli edifici “protagonisti” delle diverse tappe: grazie alla disponibilità di alcuni privati (e della Fondazione Bellora) sono state proposte anche alcune visite all’interno degli edifici. Palazzi in cui convivono tradizione ottocentesca, riscoperta nazionale delle radici medievali-rinascimentali, sperimentazioni più aggiornate alle nuove tendenze dell’architettura dei grandi centri.
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