“L’area sacrificata alla terza pista? Dieci volte Parco Sempione”
Il comitato Viva Via Gaggio ha cercato di far capire ai consiglieri comunali di Milano l'impatto dell'ampliamento dello scalo. "Per noi Malpensa può crescere, insieme a Linate"
Soddisfazione per il primo risultato ottenuto: far sapere ai consiglieri comunali di Milano di cosa si parla quando si dice (sbrigativamente) "terza pista". Gli esponenti di Viva Via Gaggio sono soddisfatti dell’audizione avuta a Palazzo Marino: «Importante è stato sicuramente parlare. Purtroppo i tempi ristrettissimi ci hanno imposto di limitare al massimo gli argomenti da affrontare. Abbiamo parlato di come Malpensa non sia per questo territorio quel meraviglioso progetto che avrebbe dovuto far diventare ricchi tutti noi, abbiamo parlato delle compagnie aeree che se ne vanno, dell’inquinamento acustico e dei danni prodotti all’uomo e ai comuni, abbiamo parlato di inquinamento da gas di scarico degli aerei, della sentenza Quintavalle, dei passi fatti dal Comune di Casorate e del Master Plan. Lo abbiamo presentato per quello che è: una grande speculazione edilizia! Abbiamo poi presentato ai consiglieri comunali di Milano (grazie alle immagini di Jimmy Pasin) una serie di confronti tra l’area oggetto dell’espansione di
Malpensa e alcune zone “importanti” di Milano, proprio per far capire l’entità volumetrica di cui stiamo parlando. La superficie, in pieno Parco del Ticino, che verrà compromessa è pari a: dieci volte il Parco Sempione, cinque volte il Parco Lambro, due volte e mezza il Parco Forlanini, nove volte il Parco dei Fontanili, tre volte il Parco delle Cave, 800.000 mp in più del Parco Nord Milano e più del doppio dell’area dove sorgerà l’Expo 2015. Una superficie grande quasi quanto il centro entro la cerchi dei navigli. Dalle facce dei consiglieri – dicono ancora quelli d Viva Via Gaggio – emergeva il fatto che non sapevo assolutamente nulla di quanto contenuto nel Master Plan e che il progetto della Terza pista per loro era solo una linea tracciata non si sa bene dove».
Il Comitato ha proposto il ritiro del Mastr Plan, ma anche fatto una osservazione: «Noi non siamo affetti da sindrome Nimby e non siamo quelli che sostengono che per potenziare Malpensa bisogna chiudere Linate, così come bisogna chiudere Malpensa: noi abbiamo sempre sostenuto che c’è posto per entrambi e che per “potenziare Malpensa nel pieno rispetto delle regole” ci sono anche strade alternative alla costruzione della terza pista, del parco logistico con relativa espansione del sedime aeroportuale». In futuro Viva Via Gaggio dovrebbe partecipare anche (con diritto di parola) a tutte le audizioni dei vertici Sea previste in commissione a Milano.
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