Cent’anni in bilico per la casa di riposo Comi
La fondazione attende la donazione della sede da parte del comune. Senza la proprietà nessun credito dalle banche per la messa a norma. Intanto si festeggia il centenario
Un centenario difficile ma tuttavia di grande importanza quello che si appresta a festeggiare la casa di riposo Fondazione Comi di Luino. Era il 18 gennaio del 1907 quando, grazie alla volontà di Monsignor Gerolamo Comi nacque "l’ospizio per poveri vecchi abbandonati". Successivamente il Ricovero fu eretto in Ente Morale con Regio Decreto del 02.08.1914 assumendo la natura giuridica pubblica di I.P.A.B. (Istituzione Pubblica di Assistenza e Beneficenza). Qualche anno fa la trasformazione in fondazione.
Oggi il "Comi" ha un ruolo di primaria importanza per le famiglie con anziani non auto-sufficienti o malati di Alzheimer ma è in bilico tra la promessa di donazione della struttura che lo ospita da parte del Comune e impegni sempre più cogenti di messa a norma in base alle leggi regionali. I tempi ristretti per rientrare nei parametri ed evitare la chisura si scontrano così con una burocrazia lenta e farraginosa. Il Monsignor Comi senza la proprietà della struttura non può accedere al credito e quindi ai soldi necessari al finanziamento degli interventi.
Mentre la politica, quindi, cerca le soluzioni per salvare la prima azienda luinese, ci lavorano più di cento persone, l’assessore al demanio Ercole Giannuzzi annuncia una serie di iniziative per festeggiare degnamente questi cento anni di vita e di servizio per gli anziani del Luinese.
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