L’Asl vuole trasferire i pazienti di una RSA “abusiva”

Da due anni, la cooperativa Nickolas gestisce una casa di riposo a cui l'Asl non ha mai dato l'autorizzazione. L'azienda sanitaria sta ora contattando i parenti per trasferire i propri cari

«Da due anni si va avanti a colpi di sentenze che danno sempre torto alla casa di riposo. Ora è giunto il momento di intervenire perchè abbiamo il dovere di tutelare le persone indifese che ci vanno di mezzo». Il direttore sociale dell’Asl Lucas Maria Gutierrez spiega perchè da alcuni giorni i parenti dei familiari, ricoverati nella casa di riposo Nickolas ad Agra, stanno ricevendo telefonate per spostare in strutture "a norma e accreditate" i propri cari: « L’Asl non ha mai concesso a questa cooperativa l’autorizzazione a svolgere assistenza agli anziani. Per quanto ne sappiamo è una struttura abusiva che non potrebbe non assicurare gli standard assistenziali richiesti dalla normativa. Ci sono diverse sentenze del Tar che lo ribadiscono, l’ultima è del dicembre scorso. La Cooperativa, però, continua a lavorare ricoverando queste persone fragili».
Così, l’azienda sanitaria ha deciso di rintracciare i parenti di quanti risiedono nella struttura di via Roma ( «Non riusciamo ad ottenere alcuna informazione dalla cooperativa») per proporre loro una diversa collocazione. Domani, inoltre, giovedì 21 gennaio, tecnici, assistenti, psicologi si recheranno di persona ad Agra per poter avere un colloquio diretto con i pazienti e i loro parenti e spiegare meglio le alternative possibili a disposizione.

La notizia del possibile trasferimento ha messo in agitazione i familiari, come ci ha scritto un lettore: «volevo informarvi della situazione poco piacevole della casa di riposo di Agra dove i parenti dei degenti sono stati invitati a trasferire ad altre strutture i propri cari motivando vagamente questa decisione per causa burocratiche ai più poco chiare. Non si capisce come mai questa disputa sia sorta all’improvviso senza possibilità di dialogo tra le parti e creando non pochi disagi ai pazienti,considerando l’età e il precario stato di salute,oltre al diverso carico economico a cui saranno esposte le famiglie dei pazienti. sarebbe auspicabile un fattivo intervento pubblico e politico per risolvere la spiacevole situazione,od indagini al fine di verificare se tutto l’operato sia stato fatto a norma di legge o come al solito ci sia sotto qualcosa di…….poco chiaro e che ne facciano le spese le solite persone che vivono già uno stato di conclamato disagio».

Uno sconcerto ben compreso dal Direttore Gutierrez: « Proprio per la delicatezza della situazione e la confusione delle notizie, abbiamo deciso di incontrarli di persona. Non sappiamo nemmeno quanti pazienti effettivamente siano accuditi in questa struttura. La nostra volontà è quella di garantire un’assistenza adeguata, secondo gli standard stabiliti dalla Regione. Chi, poi, vorrà rimanere se ne assumerà completa responsabilità».

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 20 Gennaio 2010
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