Nuova viabilità, “basta sperimentazioni”. Giovedì l’assemblea pubblica

Comitato No nuova viabilità, Acli, Rione Sud, Legambiente, Pd propongono un confronto aperto e rinnovano l'invito all'amministrazione comunale

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Un’assemblea per discutere della nuova viabilità a Cassano Magnago, dopo mesi di sperimentazione di nuove soluzioni nella zona più centrale dell’asse di attraversamento della cittadina. L’appuntamento è fissato per giovedì 25 giugno, alle 21, alla biblioteca comunale di via Ungaretti 2.

«Abbiamo chiesto in vari momenti e a vario titolo all’assemblea comunale di convocare un’assemblea sul tema» dice Luca Radice, del Pd, parlando a fianco degli altri promotori della serata (Comitato No nuova viabilità, Acli, Rione Sud, Legambiente). «Il primo obbiettivo della nostra serata è dunque sentire i cittadini interessati, dopo un diversi mesi in cui la nuova viabilità è in vigore. Se qualcuno dell’amministrazione vuole partecipare – sottolineano ancora i promotori – tutti sono invitati e benvenuti, al pari degli altri cittadini».L’amministrazione accetterà di “giocare fuori casa”, su questo tema?

Di certo, i promotori esprimono una posizione netta sul nuovo assetto della viabilità: «Gli obbiettivi posti inizialmente non sono stati raggiunti, in generale e anche rispetto alle attività commerciali, al pari degli obbiettivi per la sicurezza stradale» continua Radice. «Così come sperimentata, si è rivelata anche un’occasione persa per sperimentare mobilità dolce e sicurezza stradale» ragiona Mauro Gnocchi, di Legambiente. «Pur mettendo mano alla zona, si è intervenuti favorendo la mobilità in auto con nuovi parcheggi, anzichè pensare a nuovi spazi in particolare per le biciclette» (nella foto: la prima fase della sperimentazione).

La serata sarà dedicata anche al tema della Tangenziale Sud, che l’amministrazione comunale guidata da Nicola Poliseno vorrebbe aprire sul primo lotto. La contrarietà qui viene soprattutto dal Comitato Rione Sud.  «Significa spendere risorse consistenti per l’adeguamento in via Gasparoli e la via per l’Ecocentro, senza sapere dove si sta andando» attacca Lino Santinello, che cita anche la necessità di valutare l’impatto del traffico sul «ponte sul Tenore» e sull’innesto lato Gallarate, a Sciarè.

Elvezio Bonicalza, delle Acli, sottolinea l’importanza del confronto aperto e non solo ristretto al palazzo municipale: «Temi che coinvolgono in modo così ampio l’intera collettività, con risvolti importanti nella vita di ogni cittadino, non possono esaurirsi in un dibattito interno alle forze politiche che ci governano, ma deve vedere il coinvolgimento di tutte le realtà sociali che rappresentano a vario titolo i cittadini». Anche per questo le Acli rinnovano espicitamente l’invito all’amministrazione, perchè accetti il confronto.

Se le voci fin qui citate sono voci che guardano all’intera città nel suo complesso, altrettanto ferma è la posizione di chi vive nella zona interessata direttamente dalla nuova viabilità sull’ “anello” tra piazza Libertà e piazza 25 Aprile.   «Abbiamo subito detto che questa soluzione avrebbe messo in croce commercianti e abitanti delle vie interessate e così è stato», commenta Luisella Stanoppi, del comitato No nuova viabilità. «Abbiamo camion che passano a 70/80 all’ora per tutto il giorno: una situazione invivibile anche come rumore, in mancanza di una tangenziale che sposti almeno il traffico pesante. Non dico che vivessimo nell’oro, ma è stato ulteriormente peggiorativo»

In ogni caso, il messaggio fondamentale delle voci critiche è che non si può andare avanti con sperimentazioni considerate poco accorte.  «Non possiamo riempite di New Jersey tutta cassano, alla lunga questi continui cantieri hanno anche un costo» continua Stanoppi.  Soprattutto, i promotori ritengono che si debba affrontare la questione in modo complessivo, «mettendo finalmente mano al Piano Urbano del Traffico» e portando dati scientifici sui flussi di traffico.

 

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Roberto Morandi
roberto.morandi@varesenews.it

Fare giornalismo vuol dire raccontare i fatti, avere il coraggio di interpretarli, a volte anche cercare nel passato le radici di ciò che viviamo. È quello che provo a fare a VareseNews.

Pubblicato il 22 Giugno 2015
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