L’ex dg licenziato fa causa al Molina
Il cda sostituisce Segrini, le opposizioni chiedono spiegazioni al sindaco Fontana. Si profila una causa in tribunale
«L’azienda ha deciso di sopprimere la posizione, io mi sono rivolto a un avvocato per tutelare i miei interessi». Andrea Segrini ha praticamente fatto causa al Molina, dopo la decisione del consiglio di amministrazione di dargli il benservito dopo 13 anni nella fondazione che gestisce la casa di riposo comunale. Ora la palla passa all’avvocato Carlo Galli di Milano: esaminerà la situazione e deciderà. Ancora non è chiaro se, per conto di Segrini, intenterà una causa o cercherà una mediazione ma di certo il divorzio con la direzione avrà uno strascico.
(Segrini, foto a sinistra)
Le nuove scelte del presidente Cristian Campiotti e del cda sono tuttavia anche oggetto di una coda politica che l’articolo di Varesenews ha suscitato. Il capogruppo del Pd Fabrizio Mirabelli afferma di voler sapere se il sindaco Fontana condivida queste decisioni e dunque ha chiesto una convocazione della conferenza dei capigruppo per discutere del licenziamento di Segrini. «Ci hanno sempre detto che la cose al Molina andavano molto bene – spiega – ma allora vorremmo capire come mai è stata soppressa questa figura e perché ne sono state attivate delle altre».
Una seconda presa di posizione arriva da Movimento Libero, il grippo di Alessio Nicoletti che offre l’appoggio esterno alla giunta Fontana: «Le indiscrezioni giornalistiche su una “rivoluzione” in atto alla casa di riposo Molina – afferma – ci spingono a chiedere di convocare una commissione Servizi Sociali per approfondire la situazione, magari in loco».
Il direttore Segrini si limita a fare poche affermazioni: «Sarà il mio avvocato a tutelarmi, la fondazione Molina i questi 13 anni ha fatto cose buone e ci sono tutti gli elementi per continuare un eccellente lavoro – conferma – io amo questa struttura, sono un varesino e spero che possa sempre migliorare».
Il presidente del cda Christian Campiotti ha scelto di rilasciare dichiarazioni. Si limita a osservare che quando è divenuto presidente ha informato il sindaco Fontana delle idee che aveva in mente per il Molina e che ogni 6 mesi è tenuto a presentare una relazione al sindaco.
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