Una vacanza in montagna con Unitalsi per un gruppo di disabili
Grazie al fondamentale sostegno della Fondazione comunitaria del varesotto, Unitalsi ha potuto ripetere la bella esperienza dello scorso anno, coinvolgendo una settantina di persone

Si è svolto dal 1° all’ 8 agosto 2015, nell’ambito delle politiche sociali, il programmato soggiorno montano di Unitalsi presso il “Villaggio Alpino Don Bosco” a Cogne.
Dopo la ripresa del 2014, la bella esperienza di “vacanza” per tutti gli amici ammalati/disabili si è potuta attuare nuovamente, grazie anche al contributo che la Fondazione Comunitaria del Varesotto ha voluto elargire alla nostra Associazione.
In questa “oasi”, ai piedi del Gran Paradiso, quasi una settantina di appartenenti (40 accompagnatori volontari, un medico e 27 ammalati/disabili) alla Sottosezione unitalsiana di Varese ha potuto trascorrere questo breve periodo di vacanza.
Scopo principale del progetto, nato con il titolo COGNE 2015: FINALMENTE ANCH’IO VADO IN MONTAGNA!, era quello di poter dare la possibilità alle persone ammalate/disabili di passare alcuni giorni lontani dalle loro abituali dimore e trovare, in un ambiente prettamente familiare, quella serenità e quel calore che spesso la monotonia quotidiana, non fa loro percepire. Dal punto di vista sociale si ritiene che questa esperienza ed iniziativa sia per queste persone una positiva realizzazione delle loro giuste aspettative.
Non per niente il titolo del progetto sopra richiamato, al quale la Fondazione Comunitaria del Varesotto ha dato un suo contributo, vuol essere il “grido” del loro
sfogo. E’ evidente che per loro, considerati spesso dalla società un “peso”, avere la possibilità di passare qualche giorno di vacanza, accuditi dai volontari (che oltre a prendere giorni di ferie, pagano di tasca propria il soggiorno) è una cosa che non capita tutti i giorni!
Del resto la lunga storia (150 anni a livello nazionale e più di 70 a livello varesino) dell’U.N.I.T.A.L.S.I., nata da un fatto tragico (la volontà di suicidio da parte di un ammalato davanti alla grotta di Lourdes) che poi, dallo stesso mancato suicida, si trasforma in opera di aiuto verso gli altri, non può che essere l’ancora di salvezza di queste persone e delle loro famiglie. Anche per questi familiari essere sollevati, se pur per breve periodo, dall’assistenza quotidiana che non ti permette di muoverti, diventa quasi una realtà sognata. Tutto questo è stato possibile realizzarlo anche quest’anno per la disponibilità e generosità di persone (dame e barellieri dell’UNITALSI) che dedicano il loro tempo e la loro attenzione ai più deboli. Risultato più che positivo ed una bella esperienza che ha permesso ad ammalati/disabili di passare una lieta vacanza ed avere una “vacanza tutta per loro!”, che rimarrà nel loro ricordo fino all’anno prossimo.
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