“I profughi protestano, ma sono solo clandestini”
Giuseppe Longhin, consigliere provinciale della Lega Nord, commenta la protesta che ha visto 40 richiedenti asilo presentarsi a Villa Recalcati
Giuseppe Longhin, consigliere provinciale della Lega Nord, commenta la protesta a Villa Recalcati da parte di un gruppo di richiedenti asilo, ospitati in un centro a Somma Lombardia
Ma quali profughi? Solo caos e preoccupazione. Quella scatenata dalla manifestazione che ieri ha portato in Prefettura 40 “profughi”, che lamentano di ritrovarsi prigionieri del centro di accoglienza di Somma Lombardo, in 10 per stanza e senza nulla da fare. Tanto per incominciare, è corretto definire “profughi” ragazzi di 20/25 anni, provenienti da Gambia, Senegal e Mali? Non sono piuttosto semplici immigrati in cerca di lavoro e privi di documenti? Persone così non si chiamano clandestini? E’ normale che 40 clandestini prendano un treno a Somma Lombardo e, al grido di “abbiamo bisogno di libertà”, arrivino fino all’ufficio del Prefetto senza alcun controllo? Quanti di noi sono stati fermati per molto meno? E ancora: ammesso che le loro lamentele siano fondate, vogliamo capire, una volta per tutte, che c’è chi si arricchisce sulla pelle di questa gente e di noi tutti? Chi ha interesse ad intascare i 35 euro giornalieri? Chi c’è dietro le cooperative che vincono i bandi?
Una mia mozione inerente la sicurezza nei centri di accoglienza e la tutela degli amministratori comunali, protocollata in consiglio provinciale il 15 febbraio e discussa solo 10 giorni fa, è stata derisa dai consiglieri di maggioranza Lauricella (PD) e Tognola (SEL), facendo passare il concetto che il buonismo e l’ospitalità siano sacrosante e fondamentali per il nostro futuro, dandomi del fascista e dicendo che dovrebbero essere le famiglie ad accogliere i profughi così da evitare i centri di accoglienza. Cos’hanno ora da dire i consiglieri Lauricella e Tognola? Dov’erano ieri, quando Villa Recalcati si è ritrovata “sotto assedio”? Lo sanno che Exodus ha alloggiato 20 clandestini, in attesa di verifica dello status di “profugo”, a Castronno, in alloggi privati, firmando un contratto da 320mila euro l’anno per 8 anni? Il comitato cittadino, formatosi a causa dei problemi relativi alla sicurezza, una rissa tra ospiti finita a scazzottate e vendita abusiva di fiori, ha chiesto al prefetto di potervi alloggiare, dando loro priorità, famiglie con figli. Risposta del Prefetto “in provincia non ce ne sono, come non ci sono profughi provenienti da paesi in guerra”. Serve aggiungere altro? Per quanto, ancora, dovremo spendere soldi pubblici e farci prendere in giro?
Dovremmo avere più rispetto per noi stessi. Ai 40 clandestini che dopo la protesta e prima di tornare tranquillamente a Somma Lombardo hanno minacciato “se la situazione non cambierà entro due settimane torneremo” rispondo “e io vi aspetterò con centinaia di Varesini”.
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