Istituti musicali verso la statalizzazione, c’è anche il Puccini
L'istituto gallaratese, nato negli anni Settanta, è una importante istituzione culturale cittadina, ma negli ultimi anni come in altre realtà è diventato anche un costo considerato troppo pesante

L’Istituto Musicale Puccini diventerà a gestione statale? Se ne parla da alcuni anni e la prospettiva, ora, si fa più concreta: il Ministero dell’Istruzione ha formalizzato nei giorni scorsi questa intenzione, nel corso di un incontro a Roma convocato dall’Anci (Associazione comunale comuni italiani).
Tra le diverse realtà italiane e lombarde, c’era anche Gallarate, rappresentata dall’assessore al Welfare Franco Liccati, chiamato nella capitale in mancanza (per altri impegni) di sindaco e assessore alla cultura. Il progetto è in fase avanzata: è stato depositato al Senato il testo di legge che verrà votato al più presto, per poi passare alla Camera. La proposta riguarda tutti gli istituti superiori musicali italiani non statali,: «Ci attiveremo per tempo, perché è previsto che siano i Comuni a fare la richiesta» spiega Liccati
Di statalizzazione si parla ormai da almeno tre anni, della questione si erano occupato anche il deputato Pd gallaratese Angelo Senaldi e il Consiglio Regionale: attualmente tutti i costi – compresi quelli per docenti e immobile – ricadono sul Comune di Gallarate, anche se l’istituto ha una valenza provinciale (unico istituto parificato a un conservatorio in Provincia di Varese) ed è frequentato da ragazzi e ragazze di molti altri Comuni. Negli anni passati non è mancato qualche attrito tra la comunità dell’Istituto e amministrazione comunale, allora guidata da Edoardo Guenzani, ma lo scenario di un progressivo disimpegno del Comune ora sembra confermato: se l’iter non subirà rallentamenti, entro il 2017 gli stipendi del personale saranno subito a carico di Roma, mentre le spese gestionali coperte dai Comuni saranno azzerate nel giro di tre anni. In cambio le amministrazioni comunali dovranno impegnarsi a concedere in comodato d’uso gli stabili dove le “scuole” hanno sede, a patto che venga mantenuta l’attuale funzione. Per Gallarate significherebbe mantenere in città un istituto musicale di altissimo livello, senza più farsi carico dei costi che raggiungono i 600mila euro all’anno.
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