Storia dell’Agnesino, dal legno all’argento e viceversa

Ecco la storia dell'evoluzione di questo prestigioso premio che ogni anno viene consegnato ad un cittadino ritenuto meritevole

agnesino somma lombardo

Dall’anno scorso l’Agnesino della città di Somma, il più celebre riconoscimento cittadino, ha cambiato forma tornando ad una versione diversa da quella consegnata negli ultimi anni.

Ecco la storia dell’evoluzione di questo prestigioso premio che ogni anno viene consegnato ad un cittadino ritenuto meritevole dalla commissione formata da Sindaco, Assessore alla Cultura, Presidente del Consiglio Comunale, Presidente della Pro Loco cittadina e Parroco.

LA STORIA

Nell’agosto del 1489 la comunità di Somma e i suoi signori incaricarono Antonio Raimondi di Milano (pittore e decoratore) e Rolando de Bottis (intagliatore) abitante a Somma, di realizzare un’ancona lignea da porre nel coro dell’altare maggiore della chiesa di S. Agnese. L’opera doveva essere intagliata, dipinta e indorata allo stesso modo e con tutte quelle figure e ornamenti che apparivano in un disegno dimostrativo, oggi perduto.

La statua lignea di Santa Agnese era scolpita in un unico tronco ad eccezione della chioma, come le affini statue di Santa Barbara e Santa Maria Maddalena. Le tre statue presentavano una particolare identità di stile e dimensioni tali da farle ritenere parte di un unico complesso ligneo.

Fino agli inizi degli anni ‘80 del secolo scorso erano custodite nella chiesa di S. Vito di Somma Lombardo. Danneggiate durante i lavori di scavo per la costruzione dei condomini di Viale Maspero e Via Dolci in Somma Lombardo, furono per sicurezza collocate sull’altare del Crocifisso.

In seguito le tre statue furono portate nella casa parrocchiale ed accantonate provvisoriamente in attesa di restauro, eseguito nel 1997 per mano delle Romite del Sacro Monte di Varese.

Dopo essere state poste in maestà durante una solenne celebrazione liturgica in Basilica voluta dal Prevosto Don Gilberto Donnini, furono portate in deposito al Museo Diocesano di Milano.

Il riconoscimento conferito al destinatario dell’Agnesino è dunque la riproduzione della statua lignea di Sant’Agnese scolpita dal sommese Rolando de Bottis nel 1489, la cui copia, generosamente donata lo scorso anno, grazie a un lascito delle Orsoline, si può ammirare in Basilica.

La prestigiosa statuetta data quest’anno in riconoscimento al concittadino Dottor Mauro Mainardi è lignea proprio come l’originale e come l’originale decorata a mano. D’argento rimane la targa commemorativa posta alla base del prestigioso premio.

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 16 Gennaio 2017
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