Senzatetto ubriaco importuna i viaggiatori, fermato e denunciato
Richiedente asilo, è noto per episodi di intemperanza. Ha collezionato raffiche di denunce, è in attesa di ricorso sull'espulsione ma fuori dal programma di assistenza
Ubriaco per l’ennesima volta, ha iniziato a importunare i viaggiatori alla stazione FS di Gallarate e ha poi reagito con la forza all’intervento degli agenti della Polizia. L’uomo – richiedente asilo 40enne, cittadino nigeriano – è stato fermato, identificato formalmente e denunciato.
(nella foto: una fase dell’arresto)
L’episodio è successo nella tarda mattinata di mercoledì 15 marzo, in piazza Giovanni XXIII: l’uomo si è avvicinato in modo minaccioso ad alcune delle persone che attendevano alla stazione FS, è intervenuta la Polizia Ferroviaria che ha però faticato a contenerlo. Sul posto è dovuta intervenire anche una Volante in supporto: gli agenti alla fine sono riusciti a bloccare l’uomo e a portarlo al Commissariato in via Ragazzi del ’99.
Alla fine è scattata la denuncia per resistenza e oltraggio a pubblico ufficiale. Il problema è che questa denuncia è solo l’ultima di una sfilza di episodi, per reati più o meno gravi: l’uomo – nigeriano, nel suo Paese faceva il costruttore – è in attesa di espulsione, ma – essendo ancora pendente un ricorso – l’espulsione non può essere attuata, come conferma il dirigente del Commissariato, il vicequestore Fabio Mondora. Nell’estate scorsa era stato coinvolto in una rissa, in autunno aveva aggredito ben sei agenti della Polizia Locale durante un intervento; è stato denunciato per furto e ha rischiato di finire aggredito in piazza da persone che aveva importunato.
«È stata una scena che abbiamo visto più volte» commenta Giuseppe De Bernardi Martignoni, consigliere comunale di Fratelli d’Italia, che in stazione ci va per lavoro, come taxista. «La mia solidarietà va alle forze dell’ordine, che intervengono e poi vedono questa persona rimanere a piede libero».
C’è anche un altro aspetto della questione da tenere presente: a causa dei suoi precedenti, l’uomo è stato escluso dal programma di assistenza ai richiedenti asilo (quello che coinvolge imprese private e cooperative a cui vanno i “celebri” 35 euro al giorno). Il che significa che oggi – in attesa del ricorso e della possibile espulsione – vive per strada e senza alcun controllo costante, se non quelli casuali delle forze dell’ordine: ha frequentato i capannoni abbandonati di via Pacinotti ma a volte dorme persino all’aperto, nelle aree ferroviarie semidismesse. E senza nessun controllo neppure sull’abuso di alcol, che è la prima causa di aggressività: «Pensare che quando è sobrio si riesce anche a parlarci con calma», sospira un agente che lo ha incrociato spesso.
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