Openjobmetis verso Reggio Emilia. Caja: “La classifica non fa testo”

Sabato 16 (20,30) la sfida alla Grissin Bon che è partita male. Il coach avverte: "Più forti di noi in ogni ruolo: per vincere conterà la squadra". In allestimento il cubo interattivo al di sopra del parquet

Pallacanestro Varese - Capo d'Orlando

Anticipo del sabato sera in vista per la Openjobmetis, che sta lavorando al PalA2a per preparare al meglio la partita in trasferta del 16 dicembre al PalaBigi di Reggio Emilia. Ferrero e compagni troveranno (si gioca dalle 20,30) un’avversaria arrabbiata dopo la vittoria sfumata, anche in modo rocambolesco (8 su 19 ai liberi con 0/2 di Wright al momento di chiudere la partita) e al supplementare in Eurocup contro i lituani del Lietkabelis. KO che rischia di risultare decisivo per la qualificazione al turno successivo.

Anche in campionato il cammino della Grissin Bon fino a questo momento non è stato dei migliori: i reggiani, partiti con ambizioni importanti, sono incappati in una striscia nera di sei sconfitte consecutive prima di riaccendere il motore. Ora la squadra di Menetti (senza Cervi e l’ex varesino Chris Wright, infortunati) è penultima con 6 punti, ma arriva da un successo prestigioso e pesante come quello ottenuto al “Taliercio” contro i campioni in carica di Venezia.

«Non guardiamo la classifica nell’approccio alla partita che è figlia di un avvio difficile – ammonisce Attilio Caja – I reggiani, presi singolarmente, hanno grandi qualità e potenzialmente possono essere superiori a noi in ogni ruolo. Per vincere quindi dovremo provare a mettere qualche sassolino nei loro ingranaggi e dovremo avere un impatto forte laddove hanno punti forti: sarà necessario reggere l’urto, leggere bene le situazioni che si creeranno in partita e giocare in maniera valida anche dal punto di vista mentale».

Lungo l’elenco dei giocatori che Caja mette “sotto osservazione” per i suoi giocatori. «Innanziutto non dimentichiamo che Reggio è squadra che arriva da due finali e un quarto di finale negli ultimi tre anni mantenendo lo stesso allenatore. In estate hanno cambiato diverse pedine tenendo però un realizzatore come Della Valle affiancato da gente esperta e talentuosa come Markoishvili, James White o Julyan Wright. A questi va aggiunto il pivot Reynolds che è cresciuto molto: lo scorso anno non mi aveva convinto granché e invece in questa stagione ha fatto passi avanti, aggiungendo al suo atletismo anche tecnica. E per sopperire all’infortuni di Wright hanno preso lo spagnolo Llompart che sa dare quadratura al quintetto. Insomma: hanno tante frecce al loro arco, e non è neppure facile prendere vantaggi quando difendono, perché molti loro giocatori possono “cambiare” su diversi ruoli. Naturale poi che dovremo fare canestro: la filosofia e la tattica contano, ma alla fine vince chi la butta dentro e noi a livello di percentuali dobbiamo e possiamo fare meglio di quanto accaduto fino a ora».

Caja, che ha profonde e consolidate conoscenze nel basket italiano, non ha curiosamente rapporti con il coach reggiano Max Menetti, al di là di qualche stretta di mano. «Lui appartiene alla generazione successiva e non abbiamo finora avuto modo di conoscerci bene, però ricordo distintamente il suo esordio. Io infatti allenavo in A2 a Rimini e Reggio ebbe una stagione difficile: partirono con Coen, poi presero Finelli e infine Frates che però ebbe problemi di salute, così nelle ultime giornate allenò Menetti. Noi battemmo Reggio alla terz’ultima e loro furono vicinissimi alla retrocessione, però si salvarono e da allora hanno fatto il percorso che li ha portati alle due finali scudetto. Per questo ho grande rispetto sia per Menetti, sia per il gm Della Salda, sia per tutta la società. Anche quest’anno hanno dimostrato grande serietà, evitando rivoluzioni dopo le prime sconfitte e mettendo ritocchi importanti per tornare a risalire. Sette anni sulla stessa panchina per Menetti sono un grande esempio di longevità simile a quanto è stato fatto a Trento e Brescia con Buscaglia e Diana. E anche in quei casi i risultati sono arrivati».

palasport masnago pala2a cubo interattivo

CUBO IN FORMAZIONE

Questa sera – giovedì 14 – la Openjobmetis si è allenata sotto all’intelaiatura del “famoso” cubo interattivo che dovrebbe essere inaugurato a Santo Stefano. La grande struttura (nella foto) è stata innalzata al di sopra del parquet e nei prossimi giorni sarà completata: le previsioni parlano di una fine lavori verso il termine della prossima settimana, in tempo per testare gli schermi in vista della partita con la Virtus Bologna.

Damiano Franzetti
damiano.franzetti@varesenews.it

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Pubblicato il 14 Dicembre 2017
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