Il nuovo codice della crisi d’impresa tra lacune e incertezze: adeguati assetti e sistemi di allerta
Appuntamento in Liuc il 25 gennaio. L'evento è in fase di accreditamento presso il Consiglio Nazionale dell’Ordine dei Dottori Commercialisti ed Esperti Contabili

Il 15 luglio 2022 è entrato in vigore il Codice della crisi d’impresa e dell’insolvenza, così come modificato, da ultimo, dal D. Lgs. 17 giugno 2022 n. 83. L’attuale disciplina di legge trova un proprio principio ispiratore nella rilevazione precoce della crisi dell’impresa e nell’introduzione del cosiddetto “sistema di allerta”.
Ciò, come disposto dall’art. 2086 del codice civile, istituendo un assetto organizzativo, amministrativo e contabile adeguato alla natura e alle dimensioni dell’impresa anche al fine di rilevare tempestivamente la crisi e l’eventuale perdita della continuità aziendale.
Il D. Lgs. 83/2022 definisce quindi le caratteristiche che deve presentare l’assetto dell’impresa per poter essere ritenuto in linea con le previsioni dell’art. 2086 c.c.:
a) rilevare eventuali squilibri di carattere patrimoniale o economico-finanziario;
b) verificare la sostenibilità dei debiti per almeno i dodici mesi successivi;
c) ricavare le informazioni necessarie per effettuare il test pratico per la verifica della ragionevole perseguibilità del risanamento.
Il nuovo Codice impone dunque all’imprenditore un approccio preventivo alla gestione della crisi d’impresa, rendendo imprescindibili strumenti di programmazione e controllo di gestione e un sistema documentale descrittivo dell’organizzazione. Questa innovativa disciplina presenta peraltro non pochi e non banali aspetti lacunosi: di essi si discuterà nel corso del convegno che si terrà mercoledì 25 gennaio, ore 14.30, Aula Bussolati della Liuc.
L’evento è in fase di accreditamento presso il Consiglio Nazionale dell’Ordine dei Dottori Commercialisti ed Esperti Contabili.
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