“Non cementificheremo la Valle della Bevera”

Incontro in Comunità montana Valceresio con l’assessore Cadei e il sindaco Gariboldi sulla questione Cattafame

Ad una decina di giorni dalla pubblicazione del comunicato firmato dagli ambientalisti varesini circa la questione della località Cattafame, in Valceresio, le autorità competenti a decidere sulla la sorte dell’area – Comunità Montana e comune di Arcisate – prendono posizione con una linea comune.

Il problema sollevato dalle diverse associazioni a protezione dell’ambiente che operano nella provincia, è collegato, come si ricorderà, al timore di un’urbanizzazione della località Cattafame, nel cuore dell’Area di Rilevanza Ambientale Monte Orsa e Bevera, già da decenni oggetto di attività agricole – più o meno fino ai primi anni 80’ – e passate poi ad artigianali.

Di fatto, come conferma il sindaco di Arcisate Gariboldi, "la zona in questione è stata certamente oggetto di un abuso edilizio negli anni scorsi da parte di alcune attività artigiane che si sarebbero insediate in una zona di fatto ad uso agricolo; ma a fronte dei diversi condoni fino ad ora presentati dagli aventi diritto, e della volontà unilaterale da parte degli artigiani di voler adempiere agli obblighi di urbanizzazione per mettere in regola le attività esistenti, già da tempo il PRG di Arcisate ha mutato la destinazione dell’area da agricola ad artigianale".

Il sindaco conferma che gli artigiani che operano alla Cattafame sono all’incirca una decina e si tratta comunque di attività assolutamente non invasive per l’ambiente circostante.

"Non dimentichiamo – conclude il sindaco – che le attività nell’area in questione non sono andate a cementificare ulteriormente la situazione che di fatto era già presente decenni prima dell’insediamento abusivo: è nostra intenzione comunque far certificare da operatori preposti l’effettiva compatibilità ambientale delle attività svolte dagli artigiani con l’ambiente circostante. In quanto all’urbanizzazione di cui parlano gli amici ambientalisti, una volta appurata l’enorme difficoltà di spostamento di queste piccole aziende artigiane, ritengo sia opportuno – proprio a salvaguardia dell’ambiente circostante – una serie di opere di semplice urbanizzazione come l’allacciamento fognario, l’acquedotto, una strada e gli altri oneri di urbanizzazione che se venissero a mancare metterebbero certamente a repentaglio l’ambiente circostante, oltre alle condizioni di chi lavora in queste aziende".

A parlare di messa a norma di una situazione esistente da vent’anni è anche l’assessore all’ecologia della Comunità Montana Valceresio Cadei che si esprime in termini analoghi a quelli usati dal sindaco di Arcisate.

"L’intento della Comunità Montana – afferma Cadei – è quello di far collimare sul piano normativo la destinazione d’uso della località da agricola ad artigianale, comprendendo tale vincolo nel Piano di Valle che verrà adottato in concomitanza col Piano Pluriennale di Programmazione Socio-Economica nella prossima primavera. In tal senso le nostre considerazioni sono certamente rivolte a normare un’area che in questi vent’anni è rimasta nel "limbo". E’ giusto valutare l’impatto ambientale che una urbanizzazione potrebbe produrre, ma questo va studiato nell’ottica della creazione di opere, come le fognature, che andrebbero a migliorare una situazione di fatto a rischio. Inoltre non tutta l’area in questione verrà ad essere destinata ad uso artigianale: solo le attività che oggi operano verranno incluse nell’area, tutto il resto sarà destinato ad uso agricolo. E’ opportuno in ultimo fare una riflessione sulle aziende che operano nella zona: piccole manifatture, metallurgia leggera e trasformazione di semilavorati in prodotti finiti, tutte attività, insomma, che non possono certamente essere più inquinanti degli allevamenti avicoli che in passato – e come "attività agricole" – risiedevano nell’area".

Ampie rassicurazioni, dal fronte istituzionale, vengono offerte in merito alla questione delle vicine falde acquifere che non verranno assolutamente ad essere compromesse dagli insediamenti che già oggi operano nella zona.

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 23 Gennaio 2001
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