Acli: “La Giunta cade e i problemi restano”
Lettera aperta dell'associazione sulla crisi politica
Riceviamo e pubblichiamo
Dopo 3 anni e tre mesi si chiude il tormentato capitolo della Giunta Greco attraverso due atti simultanei e significativi: il "licenziamento" del Sindaco da parte della sua maggioranza, della Lega Nord e le sue "dimissioni". 1. Da quando é entrata in vigore la nuova legge elettorale per l’elezione del sindaco e delle amministrazioni comunali, in città abbiamo avuto due mandati che hanno mostrato affinità preoccupanti, evidenziando ben precisi limiti e difetti. In ambedue i casi si é progressivamente verificato e consolidato un insanabile conflitto ta il Sindaco e la sua maggioranza. Luini ha retto fino alla fine, Greco ha dovuto capitolare, oltre che per contrasti nelle scelte amministrative che "contano", anche, par di capire, per scelte politiche prese a livello provinciale, per ufficializzare la normalizzazione dei rapporti tra Polo delle Libertà e Lega Nord, in vista del comune impegno nelle imminenti elezioni politiche. C’é evidentemente qualcosa che comunque non ha funzionato nell’intreccio dei rapporti tra il Sindaco e la Giunta – il carosello degli assessori è un segnale eloquente -, tra il sindaco e la sua maggioranza, tra la maggioranza e l’opposizione, tra gli amministratori ed i funzionari. Problemi di ruoli, responsabilità, pesi e poteri decisionali e/o di controllo sono esplosi in conflitti persistenti che solo in parte trovano giustificazione del dilettantismo amministrativo del quale hanno abbondantemente dato prova in diversi, tra gli amministratori uscenti e tra i consiglieri della maggioranza e dell’opposizione. 2. Risulta inoltre poco comprensibile e di dubbio gusto la soddisfazione dei dirigenti di Forza Italia per aver liquidato il Sindaco, colui che tre anni e mezzo fa ci era stato presentato da loro stessi come l’uomo idoneo per il buon governo della nostra città. Sostenere che anche la sua esautorazione é stata fatta per il bene della città fa sorgere più di un dubbio sulla capacità di questi dirigenti di capire quale sia il bene della città stessa. 3. Questa crisi, che giunge al termine di oltre tre anni di amministrazione travagliata, come dettagliatamente riportato dalle cronache di questi giorni, non fa certo bene alla città, anzi le arreca gravi danni, non ne risolve i problemi ma li rinvia, rendendoli oggetto di nuovi "ricettari miracolosi": i prossimi programmi elettorali. Essa incrementa inoltre la disaffezione dei cittadini verso la politica, facilitata forse dal fatto che essendo Gallarate una città ricca, molti cittadini sono tentati di ritenersi autosufficienti, sempre meno "coinvolti" dalle scelte della pubblica amministrazione, e quindi meno interessati ad essa. 4. Infine la modalità della crisi evidenzia il rilevante peso dei partiti politici, delle loro segreterie e strategie. Il riproporsi sulla scena politica dei partiti, dopo lo scossone di "mani pulite" e la ricerca di soggetti carismatici nella società civile, non é un male, anzi essi sono lo strumento per eccellenza dell’azione politica. Ciò che è preoccupante é il vederli agire più come centri di potere che di partecipazione, al punto da lasciare spiazzati, con le loro decisioni repentine, molti iscritti ed anche alcuni amministratori e consiglieri. Circolo Acli "Achille Grandi" |
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