Plutonio al Ccr: sorvegliato speciale

No agli allarmismi e ai sensazionalismi: con questo scopo si è svolto il consiglio comunale aperto al pubblico sull’utilizzo di materie fissili presso il centro isprese, a cui ha partecipato Celso Osimani, responsabile della sicurezza

"Benvenuti a Saluggia, Italia. Qui in pochi ettari, c’è la più alta concentrazione di radiazioni del Paese: 5.800.000 miliardi di Becquerel, l’unità di misura della radioattività ". Un attacco sensazionalistico certamente e per Celso Osimani, responsabile della Sicurezza e protezione fisica e radiologica al Ccr, anche decisamente allarmante. "Perché infatti utilizzare l’unità di misura più piccola, invece dei chilo, dei mega o dei giga Becquerel, se non per stupire?". L’articolo in questione, che ha richiesto ieri sera la convocazione di un consiglio comunale a Ispra, con la partecipazione di Osimani è quello apparso nel penultimo numero del settimanale Panorama dal titolo "Con il plutonio sotto casa". Ma non è certo il plutonio vercellese a destare le preoccupazioni degli ispresi. Bensì quello che si usa al di là della recinzione verde del Ccr. Sempre nello stesso articolo si legge "Panorama ha scoperto che nel centro comunitario di ricerca di Ispra, in provincia di Varese, sulla riva lombarda del Lago Maggiore, si trovano circa trenta chili di plutonio".

Il plutonio c’è e non è una scoperta. Trenta chili? Il responsabile della sicurezza non ha confermato e non ha smentito. Di certo "quello che c’è, è contabilizzato con perizia e non si può parlare di una quantità fissa" ha detto. L’incontro di ieri sera è servito per spiegare il grado di sicurezza e di attenzione e l’utilizzo specifico di questo elemento artificiale che non esiste in natura, ma è il prodotto di fissioni nucleari, utilizzato per costruire ordigni atomici. E ultimamente è balzato agli onori della cronaca perché sue tracce sono state trovate nelle munizioni all’uranio impoverito.

"Le ricerche a carattere nucleare – ha spiegato Osimani – sono state lentamente abbandonate, oggi persistono attività limitate, che utilizzano il plutonio esclusivamente per salvaguardare l’impiego pacifico del nucleare". E’ attivo infatti al Ccr un laboratorio, Perla, dove si approntano sofisticate misurazioni del plutonio. E per svolgere queste attività sono necessarie sorgenti standard verosimili. "Il trattato Euratom – ha continuato il dirigente del Centro – ha stabilito la non proliferazione delle armi nucleari, il nostro compito è di offrire un supporto a questa politica, affinché un organismo come il nostro, al di sopra delle parti assicuri che il materiale in questione sia utilizzato per scopi pacifici e non per le armi nucleari". E se in Europa c’è il trattato Euratom, a livello internazionale esistono altri organismi come l’Iaea, Agenzia internazionale dell’energia atomica.

Quali i controlli su questi materiali? Ne esistono a diversi livelli: oltre ai trattati, c’è l’autorità nazionale, tramite l’Anpa , Agenzia nazionale per la protezione dell’ambiente, a cui vanno comunicate le quantità di materie fissili in uso. A questo si unisce il grado di attenzione dei dipendenti. Ma non basta. "Per detenere e impiegare queste materie fissili – ha aggiunto Osimani – è necessaria una specifica autorizzazione, che arriva dai Ministeri , cui sono allegati tutti gli obblighi e le misure tecniche per garantirne un utilizzo sicuro".

Ma la prudenza non è mai troppa. E nei casi di emergenza? "Esiste un piano di protezione civile per la popolazione e quale ne è il grado di conoscenza del Sindaco?" questa è stata la domanda rivolta da Giuseppe Volta, capogruppo della minoranza "Libertà di crescere". Il piano di emergenza per il Ccr esiste e prevede che organismi collaterali esterni, come Vigili del fuoco, Prefettura o Asl ne siano allertati. Di questo piano il Centro ha anche l’obbligo di informare la popolazione locale attraverso l’autorità preposta alla divulgazione. Nel caso di Ispra è il sindaco Bruno Balzarini in quanto responsabile della Protezione civile. E se al Ccr si svolgono ogni anno, a novembre delle simulazioni di incidenti, il grado di conoscenza fra la popolazione da un anno a questa parte, quando si era svolto un simile incontro sulla questione emergenze, non sembra avere fatto passi da gigante. A questo proposito si è espresso il vicesindaco Emanuele Boscolo "Si apre un percorso che vede l’Amministrazione comunale coinvolta nell’acquisizione di queste informazioni con lo scopo poi di farle circolare senza inutili allarmismi e per questo il soggetto gestore dovrà fare da interprete di dati scientifici che non hanno per tutti una chiara lettura, certo il fermento di questi articoli ci mette di fronte alle nostre responsabilità".

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Pubblicato il 06 Febbraio 2001
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