Dolo o malaugurato incidente?

Fuoco e fiamme, nella notte, alla Tex-Dea di via F.lli Cairoli

Fiamme e fumo hanno incendiato una notte tranquilla di inizio settimana e sconvolta la routine giornaliera della Tex-Dea di via F.lli Cairoli, di proprietà di Angelo Vanzini.

A dare l’allarme, alle 3.45, è stata la vigilanza notturna, che come d’abitudine, pattugliava la zona intorno a via Magenta. L’intervento, immediato, dei vigili del fuoco della città, è riuscito a spegnere le fiamme soltanto alle prime luci dell’alba, più o meno intorno alle sei del mattino.

Fuoco e fiamme sono divampati all’interno del magazzino della piccola azienda dove erano custoditi filati e alcune pezze di tessuto e, per fortuna, non sono riuscite ad attaccare la parte produttiva. Le indagini e i primi rilievi non hanno ancora spiegato le cause dell’incendio. Dovrebbe essere – il condizionale è d’obbligo, poiché il verbale dei vigili del fuoco è ancora all’esame – esclusa la possibilità di incendio doloso dato che l’impianto elettrico era staccato.

"Non si esclude nessuna ipotesi – spiega, però, il comandante dei vigili del fuoco Barletta, senza dilungarsi troppo – e stiamo verificando ogni possibilità".

Ma tra le voci che si raccolgono e che circolano, non solo tra gli operai della ditta, è che le fiamme hanno potuto scatenarsi a causa di un mozzicone di sigaretta, gettato, forse, per errore o trascuratezza.

Resta da chiedersi quando esattamente è avvenuto l’incendio? Infatti, l’azienda non ha turni notturni, il lavoro è programmato sul mattino e il pomeriggio, e per fortuna, non c’era all’interno del magazzino molto materiale che avrebbe potuto scatenare un incendio ben più grave, anche a causa della scarsa aerazione nel locale.

La tessitura, posizionata in una zona importante della città, che rientra nel Piano d’area delle Ferrovie Nord, e che raduna tutto intorno altre realtà produttive tessili, è situata all’interno di uno dei primi cotonifici di inizio secolo, che hanno permesso lo sviluppo industriale della città, ed ha più o meno venti anni di presenza sul territorio.

I danni paiono non essere, comunque, rilevanti per la Tex-Dea, che produce camiceria e ha un organico di quindici persone, che devono aver lavorato tutta la mattina per pulire e ripristinare il funzionamento dell’impresa.

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 06 Marzo 2001
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