Pedegronda e rifiuti, una città sotto assedio?

I dubbi degli ambientalisti sull'impianto di compostaggio. E' aperto il dibattito sullo sviluppo del territorio

Nuovi dubbi sull’opportunità dell’impianto di compostaggio a Cassano. Li esprime Legambiente, con una lettera che mette in discussione l’ubicazione dell’opera. "Perché insistere sulla costruzione nell’area della ex discarica di rifiuti bonificata di via Gasparoli – recita un comunicato dell’associazione – che sappiamo essere stata considerata fino a non molto tempo fa area esondabile, salvo poi essere stralciata dal Piano di Assetto Idrogeologico?".

Il circolo "Il presidio" vedrebbe invece come soluzione più ragionevole una localizzazione nell’adiacente zona industriale. Una decisione di buon senso, secondo gli ambientalisti, per non correre ulteriori rischi in un territorio in passato gravato dal problema delle alluvioni. Ma è il quadro di sviluppo della futura Cassano che preoccupa alcuni settori della città. L’arrivo del progetto pedegronda, l’autostrada che dovrebbe collegare le città dell’Alta Lombardia e sfociare sulla A8 in territorio cassanese, significherà aumento del flusso di auto e camion. Di più. Secondo il circolo "Il presidio" la pedegronda "invaderà il nostro territorio deturpando il paesaggio e inquinando l’aria". Sarà sostenibile sommare a questa le varie strutture per il trattamento dei rifiuti, comprese quelle private già esistenti? Per quanto riguarda il discorso rifiuti, a parte le polemiche sulla nota vicenda delle tariffe, l’allarme non sarebbe giustificato. Gli impianti di compostaggio e l’ecocentro non risulta siano degli "ecomostri" e la tecnologia messa in campo in questi anni potrebbe dare sufficienti garanzie. Le critiche non hanno però riguardato la sicurezza di impianti di questo tipo. Sia Legambiente, sia l’opposizione di sinistra alla giunta della Lega Nord puntano il dito contro l’eccessiva concentrazione di impianti industriali nel quartiere Boschirolo Villa e, proprio in questi giorni, contro una poca chiarezza sul come verrà realizzato l’impianto che dovrebbe occupare 15mila metri quadri in via Gasparoli. Secondo Legambiente "nodi cruciali rimangono l’ubicazione, la potenzialità dell’impianto ed il controllo pubblico sull’opera" (l’opera verrà infatti realizzata da un privato ancora da scegliere, sulla base di cinque proposte presentate). E soprattutto "le ripercussioni che un simile impianto avrà negli anni a venire". In una parola: chiarezza.

Gli ambientalisti fanno contemporaneamente una lode e una critica al sindaco Uslenghi. Dicono di ritenere positivo il ruolo innovativo svolto da Cassano sulla questione rifiuti, ma lamentano all’amministrazione l’aver fornito "solo risposte frammentarie e parziali" alle domande sull’impianto di compostaggio. Su questo tema la sinistra ritorna all’attacco, criticando la mancata convocazione della Commissione Ecologia per la discussione dell’argomento. "Di questo progetto vogliamo sapere tutto – spiega il consigliere Francesco De Palo –  vogliamo saperlo per tempo e vogliamo poter esprimere il nostro parere". Il quadro dipinto dall’opposizione è a tinte fosche: "Non vogliamo che Cassano si trasformi in una gigantesca pattumiera dove vengono trattati i rifiuti di una vasta area, non solo provinciale. Questo potrebbe essere lo scenario della nostra città se oltre all’impianto di stoccaggio dei rifiuti di Lubritalia, qui vi dovesse essere ospitato anche l’impianto di compostaggio e magari anche la piattaforma di sub-bacino per la raccolta differenziata dei rifiuti prevista dal Piano Provinciale dei rifiuti".

Per un quadro della situazione: vedi la posizione del sindaco Domenico Uslenghi.

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 28 Marzo 2001
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