Fumate nere, più garanzie

Ad uno stesso tavolo Sindaci, Consorzio per la tutela del lago di Monate e cementeria di Merone "per arrivare a monitoraggi costanti e scrupolosi"

Più certezze e più sicurezze. Dopo la colonna di fumo nero sprigionatasi, la domenica di Pasqua, dalla torre della Cementeria di Merone, servono ancora più rassicurazioni. Le chiedono i cittadini che in quella giornata hanno visto il fumo nero a chilometri di distanza e le associazioni ambientaliste. I Sindaci dei comuni che gravitano attorno a Ternate e il Consorzio per la tutela del lago di Monate. Convergono ora anche i rappresentanti della cementeria di Merone e la prima cittadina di Ternate, Elena Sessa.

E si incontreranno tutti domani sera attorno ad un tavolo, nel palazzo comunale di Ternate. Un passo importante, "un primo gradino per cominciare a parlare dell’impatto ambientale che lo stabilimento produce" ha detto il presidente del consorzio del lago di Monate Giuseppe Bianchi. "E non si parlerà solo dell’incidente di Pasqua; vorremmo verificare l’impatto che hanno l’utilizzo dei combustibile alternativi, anche di quelli che derivano dai rifiuti urbani che alla Merone si bruciano dal 1994, vorremmo arrivare, con il coinvolgimento dell’Arpa, ad un monitoraggio completo e costante che definisca e misuri gli effetti delle emissioni e le ricadute al suolo, che constati che i livelli siano al di sotto dei limiti definiti dal decreto Ronchi".

Dunque l’obiettivo dell’incontro sarà quello di aprire un iter per arrivare ad un monitoraggio scrupoloso e costante, come definito negli obiettivi del Consorzio e dei Sindaci che si sono mobilitati in questi mesi contro delibera regionale che ha dato l’ok per l’utilizzo di combustibili alternativi. Sulla necessità di offrire garanzie maggiori convergono anche cementeria di Merone e il sindaco di Ternate, che ha offerto a Sindaci e Consorzio la possibilità di partecipare ad una commissione di controllo per i monitoraggi.

Sarà un incontro riservato a livello istituzionale. Non vi prenderanno quindi parte i cittadini e le associazioni ambientaliste come il Gobbino. Associazione quest’ultima più radicale nelle sue richieste. Che punta ad una commissione per i monitoraggi del tutto indipendente, in grado di definire una corretta procedura di valutazione di impatto ambientale. Richieste fra l’altro espresse di recente in un incontro con il candidato dell’Ulivo al collegio quattro Roberto Caielli. Che ha incontrato nei giorni scorsi il sindaco di Travedona Giovanni Franzetti, il presidente del Consorzio Giuseppe Bianchi e alcuni componenti dell’associazione il Gobbino.

Ancora dubbiosi, quelli del Gobbino, sull’incidente avvenuto nel giorno di Pasqua. "Aspettiamo gli esiti delle verifiche condotte dai Vigili del fuoco". Una colonna di fumo nero troppo intensa, e troppe le ore di lavoro dei vigili accorsi per domare le fiamme. Questa la posizione sull’incidente di Pasqua e l’allarme dei cittadini, accorsi sul posto e che hanno documentato con le foto che proponiamo la colonna di fumo prodotta dalle fiamme del nastro trasportatore.

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 23 Aprile 2001
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