I rifiuti sono un’emergenza ambientale
Il presidente di Amici della Terra, Arturo Bortoluzzi risponde alla raccomandata di Vedani
Il problema rifiuti è certamente una delle più importanti emergenze ambientali della nostra società. Il territorio della Provincia di Varese non è esente da questa grave problematica ed è primario compito dei politici che ci amministrano, quello di promuoverne una risoluzione che sia, innanzitutto, basata sulla responsabilizzazione di tutto il corpo sociale. Il tema dei rifiuti, infatti, prima di essere un problema istituzionale, deve cominciare ad esserlo all’interno dell’ambiente domestico, ed è a questo livello che deve iniziare la battaglia per la sua risoluzione. Il primario messaggio che deve pervenire dalle pubbliche amministrazioni è, e deve essere, quindi, primariamente, un messaggio di cultura. Le Associazioni ambientaliste della Provincia di Varese si sono affidate all’esperienza di Fulvio Fagiani per elaborare un documento (consultabile sul sito internet di Amici della Terra/Varese: Fagiani che anche proprio su Varesenews ha già dimostrato, carte alla mano, i numeri positivi di questo mio intervento. Numeri che, in quanto noti ai lettori e comunque rintracciabili dalla redazione, non sto a ripetere. Non appesantisco, dunque, questo intervento che, come detto e ripeto, vuole primariamente essere un messaggio di cultura.
Le fonti cui ci si è ispirati sono anche le esperienze maturate in molte realtà del nostro paese che, laddove ha impegnato le migliori risorse, ha dimostrato di poter raggiungere risultati che solo pochi anni fa erano inimmaginabili. I principi ispiratori della proposta sono : Declinati nel contesto specifico della provincia di Varese, al quale ci riferiamo, questi obiettivi diventano : Gli interventi da noi proposti devono essere visti come parte di un unico progetto, un sistema integrato per la gestione dei rifiuti, di cui ciascuna componente è parte imprescindibile e strettamente interdipendente dalle altre. La riduzione dei rifiuti, la raccolta differenziata, lo sviluppo del mercato delle materie recuperate, la tariffazione, l’informazione costituiscono momenti diversi di un’unica strategia che può esprimere il massimo risultato solo se applicata integralmente. Il documento si compone di tre momenti : Proponendo questa elaborazione alla riflessione delle istituzioni, delle forze sociali e politiche, delle associazioni e dei singoli cittadini, si è desiderato sottolineare che, mentre la parte del cosa fare non è che il censimento ragionato delle esperienze di successo fin qui realizzate, la parte del come fare rappresenta il vero nocciolo della questione. Esso è il modo in cui casi esemplari, aspirazioni e consapevolezza diffusi possono tradursi in volontà politica ed in un concreto progetto operativo. Si è tutti consapevoli che non esiste un unico soggetto capace di progettare e realizzare il sistema desiderato: la stessa legislazione ha riconosciuto che di fronte ai maggiori problemi ambientali come quello dei rifiuti, esiste una responsabilità condivisa dai vari soggetti, produttori, consumatori ed Amministrazioni Pubbliche. La "rete dei soggetti" è proprio la concretizzazione di una trama istituzionale in cui ciascun attore partecipa al progetto portandovi la propria fisionomia, ma assumendosi le responsabilità che gli competono, e la Pubblica Amministrazione assolve il ruolo di regista dell’intera operazione. I singoli soggetti della Pubblica Amministrazione, operano di concerto, ma entro una gerarchia di competenze ben definite : i Comuni ed i loro delegati (i Consorzi intracomunali, le municipalizzate, le aziende concessionarie per la raccolta ed il trasporto dei rifiuti) sono titolari della responsabilità della raccolta differenziata, la Provincia è l’Ente cui la Legge assegna il compito di "assicurare la gestione unitaria dei rifiuti urbani" ( D.L. 22/97 art. 23 comma 1). Nessun soggetto può fare a meno degli altri, ma ciascuno risponde secondo la propria specifica responsabilità. Al riguardo ci è sembrato significativa, almeno per alcuni aspetti, l’esperienza in corso con il Piano strategico dell’area varesina, testimonianza di una ricerca del "fare sistema" coinvolgendo le realtà istituzionali e sociali operanti nel territorio Ci auguriamo quindi che il nostro sforzo, più che un lodevole prodotto intellettuale, sia l’innesco di questo processo di responsabilizzazione e di costruzione della "rete dei soggetti".
In merito alla Sua provocazione: "cosa hanno mai risolto in Italia le Associazioni Ambientaliste? ", potrei invitarLa, come La invito, partendo dal basso (dalla nostra modesta esperienza), a collegarsi al sito internet della nostra Associazione e ricercare nei resoconti dell’attività dell’ultimo decennio quanto di bene è da noi stato realizzato. In ogni modo anche io le propongo una citazione di un intervento ad hoc che ho scorso qualche giorno fa sui quotidiani. Come scrive, infatti, Gianni Fochi sul "SOLE 24 ORE" dell’8 aprile ’01 in risposta ad una lettera al giornale: "Nel mondo occidentale le Associazioni Ambientaliste, pur talvolta con i difetti dell’estremismo e di politiche poi dimostratesi errate hanno avuto il merito indubbio di pungolare i legislatari e gli industriali in modo da rendere meno antiecologici i processi produttivi(…………..). La Provincia di Varese ha deciso circa un mese fa di accantonare la decisione di dar vita all’inceneritore di Caronno Corbellaro fino all’approvazione della nuova Legge Regionale in materia di rifiuti attuattiva del Decreto Ronchi. Ora la questione che abbiamo voluto porre come ambientalisti, con il documento di cui sopra [e non (come ha scritto) talebanamente], non è "no al termodistruttore ad ogni costo". Bensì, "creiamo idonee condizioni per governare il problema rifiuti partendo da una forte responsabilizzazione dei cittadini, dei produttori, dei politici" e "sì al termodistruttore ma solo per bruciare sostenibilmente quei rifiuti che non possono essere smaltiti in altro modo e che altrimenti dovrebbero essere mandati in discariche che non siamo più disposti a tollerare". "Condizioni alternative che solo un Forum degli enti pubblici e privati interessati a risolvere il problema dei rifiuti può essere in grado di realizzare e che è compito primariamente della Provincia di Varese di istituire attribuendogli poteri decisionali e adeguati finanziamenti". Noi ambientalisti, auspice sempre Fagiani, la nostra battaglia di sensibilizzazione, soggetto per soggetto pubblico e privato, dopo la teoria siamo già partiti per combatterla. Non vorremo essere ancora noi nel prossimo futuro a doverci fare carico di sostenere per la seconda volta il NO al secondo inceneritore di Varese. Auspichiamo invece che un’organizzazione territoriale in grado di fare la raccolta differenziata come già si conduce in alcuni Comuni del varesotto, oltre il 60% [organizzata per evitare le diseconomie di un’azione disaggregata e per integrare una serie di fattori fra loro complementari al fine di ottenere un sistema integrato (autosufficienza, responsabilità condivisa, prossimità, gestione integrata, etc.) e funzionale], questo "NO NON ABBIAMO BISOGNO" lo sappia far dire dai fatti. www.ncc.it/amiciterra) attraverso cui affrontare il tema rifiuti e proporre soluzioni per la sua gestione rispondenti ai criteri fatti propri da tutte le organizzazioni internazionali ed acquisiti anche dalla legislazione nazionale (c.d. Decreto Ronchi).§ Il rispetto della gerarchia che pone al primo posto la riduzione alla fonte dei rifiuti, al secondo il riutilizzo ed al terzo il riciclo; § La minimizzazione del ricorso allo smaltimento ed il contenimento della sua pericolosità e dei danni arrecati alla salute e all’ambiente. § Il congelamento di ogni nuovo impianto per lo smaltimento, in particolare il secondo inceneritore previsto dal vigente Piano Provinciale; § La chiusura in tempi certi della discarica di Gorla e l’avvio delle conseguenti opere di bonifica del sito; § La riduzione della pericolosità dell’inceneritore di Borsano: § La redistribuzione geografica del carico degli impianti, localizzando quelli occorrenti alla politica qui delineata preferenzialmente nel Nord della provincia. § Cosa fare, oggetto dei paragrafi dedicati alla riduzione, alla raccolta differenziata e al riciclo; § Come fare, oggetto dei paragrafi "la rete dei soggetti", "gli strumenti" e "guardare avanti"; § I risultati che ci attendiamo. |
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