I nuovi negrieri fanno sbarcare altri ecuadoregni clandestini a Malpensa
Gli utlimi otto clandestini rimpatriati, ma il flusso, guidati da organizzazioni criminali, non si arresta
Non si arresta il flusso di cittadini ecuadoregni sull’aeroporto di Malpensa. Domenica la Polizia di frontiera ha bloccato altre quattro persone con carte turistiche recanti indicazioni fittizie, e senza mezzi di sostentamento per una normale vacanza. Anche per loro é scattato il provvedimento amministrativo di respingimento.
Il gruppo di ecuadoregni proveniva da Cuba, L’Avana. La Polaria sospetta che si tratti di un nuovo tentativo della stessa organizzazione criminale. L’affluenza di sudamericani, e in particolare di cittadini dell’Ecuador si é intensificata nelle ultime settimane, spostando da Madrid a Malpensa l’abituale approdo. I trentaquattro respingimenti della settimana scorsa, uniti ai quattro di domenica, dovrebbero funzionare, secondo le forze dell’ordine, da elemento di dissuasione per eventuali altri tentativi. La Polaria sta tuttavia effettuando delle indagini per cercare di identificare il giro seguito da questi tour operator senza scrupoli. Si tratta principalmente di agenzie straniere, dedite al trasporto e spesso alla contraffazione di documenti di viaggio e talvolta anche di identità, dietro lauti compensi. Nel caso dei trentaquattro clandestini giunti da Santo Domingo, l’agenzia ecuadoregna aveva fornito loro il pacchetto turistico contraffatto. Con questo, il gruppo si era presentato negli uffici della Repubblica Dominicana della Lauda Air, acquistando i biglietti da un tour operator di Luino che riserva buona parte dei posti del volo del mercoledì. "Non immaginavamo un traffico di questo tipo e comunque il nostro personale non aveva modo di intervenire" spiegano all’agenzia luinese, "perché il biglietto era stato regolarmente pagato e non é nelle nostre facoltà chiedere dove si vuole andare a dormire e se si hanno i soldi necessari". Lo stesso discorso vale anche per la Lauda Air, che ha trasportato la comitiva fino a destinazione e che, solo dopo che la Polaria ha accertato la mancanza di una reale volontà di effettuare una vacanza sul suolo italiano, ha dovuto prendersi carico del ritorno in Dominica. Le proteste della Cgil varesina si sono concentrate sul ritardo con il quale la compagnia ha provveduto al rimpatrio. Gli otto che ripartono questa sera (mercoledì), vivono nelle stanze del settore transiti del terminal 2, una sorta di terra di nessuno sorvegliata dalla Polizia, da una settimana. E proprio questo territorio di confine tra il paradiso e l’inferno era stato per mesi al centro delle polemiche. Stanze piccole e affollate avevano in qualche caso creato tensioni. In alcune occasioni il Siulp aveva dovuto segnalare anche la poca disponibilità di alcune compagnie aeree al rimpatrio immediato, con il risultato di un sovraccarico di lavoro per gli agenti, spesso costretti anche, volontariamente, a provvedere al sostentamento degli stranieri. Con l’apertura dello sportello asilanti é stato almeno risolto uno dei problemi, ovvero il trattamento di chi richiede asilo politico, ma rimane aperto il nodo del traffico di essere umani. La Polaria utilizza nella prevenzione un’apposita squadra, Svif, ovvero Servizio Verifiche Investigazioni di Frontiera. Si tratta di un nucleo specializzato in particolare nella contraffazione di passaporti. I voli a rischio sono ipersorvegliati: Lagos, Teheran, Beirut, Istanbul, Sofia, Dubai, Il Cairo, Santo Domingo, Hong Kong, Casablanca. Chi sfugge alle maglie dei controlli scompare e di lui non se ne ha più traccia. E questo é uno dei nodi più inquietanti. Qualcuno li aspetta e ha già pronto una sistemazione illegale per loro. Italiani che lavorano in accordo con i nuovi negrieri? Organizzazioni criminali? Il buco nero dei clandestini é fitto. Per loro, una volta entrati nel buio, é la fine dei sogni. |
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