Sulla vendita di Aspem la Giunta non riesce a decidere

Questa mattina nuovo nulla di fatto. E sullo sfondo spunta un braccio di ferro interno alla Lega

Sulla vendita di Aspem la giunta di Varese è in un vicolo cieco: anche la riunione di questa mattina, dove occorreva decidere se proseguire nella privatizzazione della società pubblica o se azzerare la gara, si è conclusa con un nulla di fatto. La palla è rimandata a una ulteriore seduta e in definitiva toccherà al consiglio comunale esprimere l’ultima parola; la riunione di oggi ha reso evidente che il governo cittadino è in questo momento attraversato da divisioni e incertezze. Tutto è nato, come è noto, dopo che dei tre concorrenti fattisi avanti per acquistare il 40% di Aspem (valore di 65 miliardi) due si sono trovati fuorigioco; una cordata, quella composta da Aem di Milano e Amga di Genova è stata esclusa dalla commissione per mancanza di requisiti, un’altra (che vedeva unite le municipalizzate di Como, Bergamo e Busto Arsizio) si è fatta da parte spontaneamente. Resta in campo solo l’accoppiata formata da Enel e dalla Econord di Gianluigi Milanese. Il fronte di quanti vorrebbero ripartire da capo avanza diverse argomentazioni; la più robusta: che gara è quella in cui rimane in lizza un solo concorrente? Che possibilità esiste di rilanciare l’offerta iniziale di 65 miliardi? Nessuna evidentemente, tanto più che il bando stesso consente di annullare la procedura quando i pretendenti sono meno di tre. Non meno solide sono le ragioni del partito avverso, propenso a proseguire la trattativa con la sola Enel – Econord: il Comune ha la "facoltà", non l’obbligo, di fare marcia indietro quando i possibili acquirenti sono meno di tre. Tenendo conto che per la gara Palazzo Estense ha già speso circa un miliardo non c’è motivo per ripetere la procedura; e ancora – sostiene chi vorrebbe proseguire nella privatizzazione – qualora la gara venisse annullata la motivazione dovrebbe essere solida altrimenti il cartello Enel – Econord potrebbe appellarsi alla giustizia ingaggiando col Comune una dura battaglia legale. Fin qui le motivazioni tecniche. Aspem sarebbe però anche il campo di battaglia di uno scontro tutto interno alla Lega. Non è un mistero per nessuno che il commissario provinciale Giancarlo Giorgetti non ha simpatie per il modo in cui Palazzo Estense sta stringendo alleanze con i soci privati: lo ha dichiarato a chiare lettere in più di un’intervista. E’ un atteggiamento che mette però in serio imbarazzo il sindaco Fumagalli, che si vede sconfessato sul piano politico ma soprattutto privato di investimenti preziosi da qui alla ormai imminente campagna elettorale; senza gli introiti di Aspem, infatti, l’amministrazione pubblica si ritrova senza quattrini da spendere in opere pubbliche per almeno un anno.

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Pubblicato il 24 Ottobre 2001
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